IL MANIFESTO di Alessandro Iovinelli - TeclaXXI

 IL MANIFESTO di TeclaXXI



di Alessandro Iovinelli*


Tecla è un magazine culturale che vive online.

Il suo nome si rifà apertamente a una della Città invisibili immaginate da Italo Calvino nel suo capolavoro (1972). Dunque, si tratta innanzitutto di un omaggio a un gigante del Novecento, del quale è ricorso nel 2023 il centenario della nascita.

Ma è pure l'acronimo di cinque parole chiave che abbiamo messo al centro del nostro progetto editoriale: Tutto Esprime Cultura Letteratura Arte.

Appunto: Tecla.

Non dimentichiamo infine il carattere peculiare con cui secondo il libro di Calvino appare questa città al visitatore. È uno spazio urbano non statico e definitivo, ma ancora in continua trasformazione, secondo un moto perpetuo. E questa può essere considerata la dimensione più autentica di quell'agire intellettualmente che è proprio degli esseri umani e delle loro civiltà.

La nostra Tecla sorge in un regno devoto a Mnemosine, nella mitologia greca era la madre delle nove Muse, che ci hanno strappato allo stato ferino, rendendoci sapiens.

Tuttavia, la nostra città non sarà un museo a cielo aperto, nel senso solo di un patrimonio da conservare, tutelare e tramandare a chi verrà dopo di noi.

Certo, la memoria è fondamentale, nessuno lo vuole negare. Ma da sola non basta. Da sola non ci può salvare dalla rovina e dalla barbarie.

Occorre invece concepire la propria opera nei termini che già nel 1962 pose Umberto Eco nel suo Opera aperta. Un titolo che non è altro che l'adattamento dell'inglese work in progress.

Noi riteniamo che bisogna essere nel mondo, accettando di misurarsi con il presente ovvero, per dirla con Giorgio Agamben, con il contemporaneo. Né bisogna indulgere al sentimento di nostalgia del passato.

Nel nostro caso il tempo che abitiamo non è semplicemente il XXI secolo, ma l'inizio di un nuovo millennio o, meglio, di una nuova era.

In questi anni si è infatti operata una rivoluzione nella tecnica (anzi nel paradigma, per riprendere la categoria coniata da Thomas Kuhn) che ha completamente trasformato l'universo culturale – e con una rapidità alla quale non eravamo preparati.

Il web e il digitale hanno drammaticamente archiviato le civiltà della carta e della pellicola.

Quelli che ancora chiamiamo cinema o stampa non esistono più come li avevamo conosciuti (e amati) nel Novecento. E, allorché rievochiamo il loro splendore con le nuove generazioni, i cosiddetti millennials, nemmeno capiscono di che cosa stiamo parlando.

Che fare? Forse come uomini e donne nati e cresciuti nel Novecento è giunto il tempo di accettare le leggi della storia e della natura e farci da parte, passare la mano, uscire di scena, oppure dobbiamo aggiornarci e accettare la sfida del nuovo mondo in cui siamo approdati? Forse allora siamo chiamati a mettere le nostre conoscenze, i nostri specialismi, i nostri vissuti, al servizio di quanti abitano questa nuova epoca e, sia pure in forme nuove e inedite, avvertono sempre lo stesso interesse (ancora vivo, mai estinto) per quei campi della conoscenza e della creatività ai quali abbiamo consacrato le nostre esistenze?

Sì, il Novecento è finito. La sua luce è tramontata. Storicamente ne conosciamo anche i limiti, le tragedie, le illusioni e gli abbagli. Il tempo del lutto e del rimpianto si è ormai compiuto. È tempo di ripartire e giocare una nuova partita.

Un grande come Calvino lo aveva già capito ancor prima che il "secolo breve" terminasse, giacché aveva concepito le sue Lezioni americane (pubblicate postume nel 1988, ma scritte nel 1985) come Sei proposte per il prossimo millennio.

A noi, che non siamo grandi, c'è voluto un po' di tempo.

Ma ora ci siamo, siamo pronti e siamo disposti a batterci, a fare la nostra parte, a procombere (come avrebbe detto Leopardi addirittura due secoli fa).

E lo faremo con le armi e i mezzi del Duemila.

Pertanto, Tecla non si presenta semplicemente come una rivista messa online, bensì come un autentico magazine multimediale, in cui il lettore internauta può trovare contributi in forma scritta (prosa e poesia), audio e video, i quali saranno originali o di critica applicata a libri, film, spettacoli teatrali, concerti, brani musicali, mostre, ecc.

Vogliamo rendere conto altresì di eventi, manifestazioni, convegni e incontri.

Muovendoci nel web, non ci chiuderemo nella lingua e cultura italiana, ma saremo sempre aperti a ospitare contributi in altre lingue e che facciano riferimento anche ad altri retroterra culturali. E con questo spirito è stata concepita la nostra lista di collaboratrici e collaboratori. La quale resta sempre aperta a chi volesse unirsi alla nostra impresa..

Nel nostro spazio ogni opinione è ammessa, purché sia espressa in termini civili e rispettosa delle differenti sensibilità.

 




 *Alessandro Iovinelli, direttore scientifico di TeclaXXI
Alessandro Iovinelli (Roma, 1957) ha conseguito la laurea in lettere (Roma, La Sapienza) e il dottorato di ricerca in “Culture et Societé en Italie du Moyen-Age au XXème siècle”, (Parigi, La Nouvelle Sorbonne).
È poeta, narratore, critico e regista teatrale.
Ha pubblicato libri di poesia, racconti, saggistica, nonché tre romanzi.

 

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