PER L'APPIA ANTICA di Domenico Adriano (poesia)

 

POESIA I

 

Domenico Adriano

 

Per l’Appia Antica

 

Vienimi incontro, guidami

amore di tra le spine.

 

 

Or ora, ora ora

la prima volta che mi ferii

camminando a salti

sull’antica via.

Saettavano rondinelle

sul basolato d’una spera

di sole incandescente.

 

Muoiono anche le strade.

Percorriamo ora infiniti

tornanti, a tratti l’Appia

riappare – una fiammata di papaveri

per ognuna delle teste

di soldato che soldati

infilarono

su pali per miglia.

 

 


 

 

  

 

«Ieri mi sono sorpreso»

 

 

Ieri mi sono sorpreso

a fissare Gea, cinque

anni, con quanta dovizia

si lavava le mani i polsi

dopo avere giocato.

 

Da quale lontananza

sono venute quelle

mani, ancora le stringo

nell’acqua del bacile.

È arrivato mio padre

 

che massaggia anche lui

i nodi l’acqua il viso

per liberare la pietra sottile

che si è infissa nelle anse

delle dita, tra le ciglia

 

il giorno nelle cave di perlato.

 

                              

  


 

 

 

 

POESIA II

 

Domenico Adriano

 

«Come pioggia battente»

 

 

Come pioggia battente

veniva giù per il vicolo un pianto

allegro di organetto, si spandeva

per l’aria. Allungai il passo,

altri sopraggiungevano.

Le ali perse nel mantice del canto

un ragazzo suonava per se stesso.

Si accorse di noi, fuggì

inseguendo le note

disciolte. Correvamo

ora tutti verso quelle,

si arrese: chiuse gli occhi, ricatturò

il suo suono a strapiombi.

 



Da “Dove Goethe seminò violette”, Il Labirinto, 2015

 

documentario televisivo illustrante il poema


Domenico Adriano (photo by Dino Ignani) 


BIONOTA

Domenico Adriano è nato a Coreno Ausonio nel 1948. I suoi titoli: La polvere e il miele, Bella e Bosco,

Bambina mattina (in inglese e francese, per la cura di Barbara Carle e Michel Sirvent; in spagnolo nella

versione di Emilio Coco), Papaveri perversi, Dove Goethe seminò violette, Anna sa.

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