A GUBBIO CORRONO I CERI (FOLKLORE) ~ DI MASSIMO BEI - TECLAXXI

FOLKORE, 

MASSIMO BEI 

A GUBBIO CORRONO I CERI

 Ph. Photostudio Gubbio 


Gubbio il 15 maggio di ogni anno riannoda i fili della sua lunga tradizione. Nel giorno della  vigilia della festa del Patrono Sant’ Ubaldo, si svolge la Festa dei Ceri, che ha la sua parte culminante nella Corsa dei Ceri. Il nome Ceri potrebbe far pensare a strutture di Cera, in realtà i Ceri sono macchine lignee ornate da eleganti decori e abbellite da bandierine ed orpelli.

Le statue di tre Santi  le sovrastano: Sant’Ubaldo, S. Giorgio e Sant’Antonio, santi patroni di tre antiche corporazioni: Muratori, Merciai/Artigiani e Contadini. L’appartenenza alle corporazioni in passato era condizione dell’appartenenza ceraiola, oggi come nell’evoluzione naturale delle cose e quindi anche della Festa dei Ceri, ci sono stati cambiamenti,  l’appartenenza è legata alla tradizione familiare, a legami personali o magari al luogo dove si vive.

La Festa dei Ceri è il momento più alto della  devozione e dell’ identità culturale di Gubbio.  È giunta fino a noi rinnovandosi di epoca in epoca. Nascono ceraioli gli eugubini e lo saranno per tutte le stagioni della vita. I colori delle mantelline dei santi: giallo, azzurro e nero, colorano le loro divise nel giorno della Festa e per  un automatismo che sicuramente è nel dna li richiamano immediatamente al loro essere eugubini.

Fiumi di inchiostro sono stati scritti sui Ceri di Gubbio, perché coinvolgono tanti ambiti e aspetti: dalla storia al folclore, dalla religione alla cultura, dalla passione alla memoria. Vivere la Festa dei Ceri è la somma di una serie di emozioni e sentimenti che difficilmente si possono descrivere.

Gli eugubini corrono con i Ceri, anche quando sono distanti dalla loro terra, idealmente il 15 maggio sono presenti, sentono i rumori, i suoni, i profumi perché sono scritti nei loro cromosomi. Anche quando la guerra o l’emigrazione li hanno tenuti lontani da Gubbio hanno provato a replicare la loro Festa. È accaduto in America, in Pennsylvania, dove a Jessup, la festa più importante si celebra dal 1911 ed è proprio la Festa dei Ceri in versione americana.

È accaduto in Francia, a Villerupt dove nei primi anni ’50 la comunità eugubina molto numerosa, ha sentito il bisogno di stringersi davanti piccoli simulacri dei Ceri, così come nel 1917 sul Col di Lana, i soldati eugubini in grigioverde hanno costruito tre Ceri lignei e non hanno esitato a correre con loro durante una giornata che è passata alla storia.

    Spiegare la Festa dei Ceri ai non eugubini in poche righe è impossibile, può venire incontro la poesia del poeta dialettale eugubino, il maestro Piero Radicchi, che ha riassunto la Festa dei Ceri  in otto quartine, ne riportiamo alcune che con poche parole fanno vivere la somma delle emozioni. Le parole én ed ènno stanno a significare: sono.


[…]  I Ceri én tutto: sofèrenza e amore, 

baldanza, forza, ardòr, malincunia,

disperazione, canti e ‘n gran folklore, 

duri contrasti, docile armunia.


I Cer ènno passione, ènno alegria,

ènno slancio, chiarezza e confusione,

ènno odio e amore, gioia, ènno pazzia,

incanto e vanto de ‘nna tradizione


I Ceri ènno tripudio, contentezza

De ‘na giornata viva, dolce e amara,

fatta de pianto, moccòli, tristezza

de baci e abracci e rapida cagnara.



Riguardo l’origine misteriosa dei Ceri, lo stesso poeta sintetizza felicemente:



Ph. Photostudio Gubbio



        […] ‘n mischietto de profano e religioso

ch’ancora tra i studiosi resta arcàno;

i Ceri ènno  ‘n qualcòsa misterioso

‘n lode ta ‘n santo ‘n modo ‘n po’ pagano


    Corrono quindi i Ceri, ogni anno, lo fanno da secoli, consegnati dal passato e affidati al futuro. Una Festa che si rinnova e pulsa di vita perché affidata alle generazioni che si succedono passandosi il Cero, prezioso testimone di vita. A Gubbio per dirla con Gustav Mahler, si custodisce la fiamma, non si adorano le ceneri.




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                                        Jessup (PA) 1915 circa. Archivio Associazione Maggio Eugubino – Gubbio

                                                                            Villerupt (Francia) 1956 . Archivio privato Marcello Brunetti 

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                                        Gubbio, anni ’80. Archivio Centro Documentazione e Studio sulla Festa dei Ceri “Adolfo Barbi”.


Aggiungiamo le foto dello scorso anno. Ringraziamo Pietro Biraschi di Ph. Photostudio Gubbio per la gentile concessione. 




                                         Ph. Photostudio Gubbio



                                                                
                                                                              Ph. Photostudio Gubbio



                                                                       
                                                                             Ph. Photostudio Gubbio


                           

MASSIMO BEI

BIONOTA

Massimo Bei è nato e vive a Gubbio. Appassionato di storia e biografie minori, ha scritto numerosi contributi in merito. Appena può, percorre a piedi l'immenso territorio di Gubbio. È stato membro della Commissione di Toponomastica di Gubbio. Attualmente è consigliere dell’Associazione Maggio Eugubino e della Società Operaia di Gubbio ed è membro del Centro di documentazione e studio sulla Festa dei Ceri.


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