Com'è nato l'effetto farfalla? (MATEMATICA/FISICA) ~ di Giulio Cirulli - TECLAXXI
MATEMATICA/FISICA
Giulio Cirulli
Com’è nato l’effetto farfalla?
Recentemente parlando con un mio paziente, abbiamo affrontato un tema, di cui invero parliamo spesso, ossia la fede. La cosa interessante è
che io sono un cattolico abbastanza praticante, lui invece un ateo vecchia
guardia, non anticlericale in sostanza.
Il paziente sorride, poi mi fa «Giulio, in che
senso Una farfalla che batte le ali in Brasile causa una tempesta in Texas?»
E qui parte la mia discettazione matematica.
La realtà dei fatti è che la Scienza è in
realtà una modellizzazione, abbastanza precisa, ma comunque fallibile della
realtà, né una descrizione approssimata (seppure molto aderente alla realtà
della natura).
Questo per dire che molti hanno
fatto molti tentativi di ottenere una descrizione 1-a-1 della realtà fallendo
miseramente.
Parliamo quindi di sistemi complessi, ossia
la nostra approssimazione migliore della realtà:
Un
Sistema Complesso è un sistema multifattoriale le cui variabili interagiscono
tra di loro determinando una autorganizzazione e un comportamento
autoemergente.
L’autorganizzazione è quella proprietà dei
sistemi complessi che permette ai vari che i diversi elementi del sistema
interagiscano in modo organizzato senza che vi siano interventi esterni, ma ciò avviene grazie alla
presenza di attrattori (ossia piccoli gruppi confinati nello spazio di
elementi interni al sistema che tendono ad interagire più facilmente tra di
loro rispetto ad Elementi non facenti parte dello stesso attrattore) e allo
sviluppo di regole specifiche di organizzazione confinate nello spazio.
Il comportamento autoemergente è quella
proprietà dei sistemi complessi, la quale fa sì che il comportamento globale
sia descrivibile ma il comportamento del singolo elemento sia pressoché
impossibile da descrivere.
Tutti i sistemi complessi presentano poi una
proprietà ulteriore detta Transizione al Caos.
In
sostanza, tutti i sistemi complessi sono caratterizzati da meccanismi di
«omeostasi» che fanno sì che piccole variazioni nelle variabili del
comportamento dei singoli elementi del sistema siano «riassorbite» dal sistema
stesso, mantenendo un comportamento globale in equilibrio, quando però si
superano certe soglie, anche per piccole variazioni, finanche infinitesimali,
il sistema avrà variazioni rispetto alle previsioni che risultano esponenziali.
Esempi di sistemi complessi sono gli stormi
di uccelli, possiamo infatti descrivere con facilità il comportamento
dell’intero stormo con una buona approssimazione ma descrivere la traiettoria
del singolo uccellino risulta quasi impossibile, in questo caso gli attrattori
sono i gruppi di 7 uccelli, ogni uccello infatti è influenzato dal volo dei 6
più vicini.
Un altro esempio di sistema complesso è il
clima, basti pensare alla famosa soglia dei 1,5 gradi rispetto ai valori
preindustriali e di come ora che viaggiamo sugli 1,1-1,23 gradi[1] vediamo con facilità
periodi siccitosi e temperature estive torride, eppure 1,5 gradi sembrano
pochi.
Ma l’affermazione Il battito d’ali di una
farfalla in Brasile causa una tempesta in Texas» da che cosa deriva?
L’effetto farfalla, appena citato, al centro
di tutti i film sui viaggi nel tempo, è stato teorizzato (e dimostrato almeno
per i sistemi complessi) dal matematico e meteorologo Edward Norton Lorenz.
Lorenz è stato un pioniere dello studio della
Teoria del Caos e dei sistemi complessi, uno dei suoi esperimenti più famosi
avvenne nel 1960. Lorenz creò una simulazione del meteo basato su solo 12
fattori climatici governati da altrettante equazioni che generavano 12 numeri
(dotati di virgola) che permettevano ad un occhio allenato di carpire un
bollettino meteo. La simulazione generava questi 12 numeri a intervalli
regolari, generando dei cicli.
Ebbene dopo alcuni cicli Lorenz prese i
valori ottenuti e li utilizzò il giorno successivo per avviare una seconda
simulazione e osservò che dopo pochissimi cicli il meteo ricavato divergeva in
maniera quasi paradossale, in sostanza si aveva una simulazione al cui termine
il meteo registrava una giornata di forte maltempo mentre nell’altra una
giornata estiva.
Lorenz si accorse che la stampante conservava
soltanto le prime 6 cifre decimali ed effettuava un arrotondamento mentre il
computer procedeva a considerarne molte di più. Questo arrotondamento, che
teneva conto di variazione di cifre pari al milionesimo, determinava variazioni
diametralmente opposte. Per darvi l’idea la variazione di un milionesimo di
metro al secondo in più (o in meno) nella velocità del vento determinava due
bollettini meteo opposti.
Romano di Roma, appassionato di scienze, matematica, storia romana, medievale e storia delle religioni. Non prende nulla seriamente se non le cose serie: Carbonara, Scienze e Numeri.
[1] Nel 2023 e nel 2024 la
temperatura globale stando ai dati di Copernicus ha superato gli 1,74 gradi
rispetto al preindustriale a causa della corrente oceanica Nino
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