A 125 anni dalla prima - Come nacque la Tosca di Puccini (I parte) (MELODRAMMA) ~ di RICCARDINO MASSA - TECLAXXI
MELODRAMMA
Riccardino
Massa
A
125 anni dalla prima – Come nacque la Tosca di Puccini
Parte
prima
Nelle
segrete stanze!
ATTO
I (Studio di Giulio Ricordi)
Toc
Toc
Giulio
Ricordi 1
Chi
è alla porta? Avanti, prego, venga avanti non la vedo bene con questi lumi
sulla mia scrivania.
Alberto
Franchetti 2
Commendatore
buon sera, sono Alberto, Alberto Franchetti, il compositore, quello che ha
composto l’Opera Cristoforo Colombo. Ho visto che sta lavorando fino a tardi ed
allora mi sono permesso….
Giulio
Ricordi
Venga
avanti Alberto, allora sì, abbiamo l’autorizzazione di Sardou per poter mettere
in musica il suo dramma. Ho già contattato Illica perché ci lavori per un
libretto da mettere in musica.
Alberto
Franchetti
Ecco
commendatore, proprio di questo vorrei parlarle. Purtroppo, debbo rinunciare
alla composizione di quest’opera. Ci ho pensato molto, soprattutto alle sue
parole che Tosca sarebbe un soggetto non musicabile. Mi dispiace, ma purtroppo queste
riflessioni mi impediscono di procedere ulteriormente.
Giulio
Ricordi
Dispiace
anche a me moltissimo, ma lo comprendo, questo è il suo momento ed un
fallimento con Tosca non è certo quello che farebbe bene alla sua carriera. Comunque,
se vuole ancora pensarci su?
Alberto
Franchetti
No,
Commendatore, la ringrazio! Non cerchi di convincermi perché in realtà debbo
proprio rinunciare a malincuore.
Giulio
Ricordi
Va
bene, non insisto. Certo che ora mi lascia proprio in difficoltà. Debbo trovare
subito un altro compositore che accetta la sfida.
Alberto
Franchetti
La
ringrazio ancora di aver pensato subito a me. Ora la lascio al suo lavoro,
ossequi Cavaliere e mi saluti tanto suo figlio Tito3.
Giulio
Ricordi
Certo
non mancherò.
Alberto
Franchetti esce dallo studio di Giulio Ricordi, mentre entra in studio il suo
segretario
Segretario
Allora
commendatore io me ne andrei a casa, si è fatto tardi.
Giulio
Ricordi
Si
certo, ma attenda, le debbo chiederle un parere. Chiuda la porta. E si sieda un
attimo.
Il
segretario si siede
Giulio
Ricordi
Senta
un po'. Franchetti dopo pochi mesi ha rinunciato alla composizione di Tosca. Lei
pensa che il Puccini sia disponibile a lavorare su questo soggetto?
Segretario
Non
saprei commendatore. In questo momento è impegnato a comporre un’opera che
parla di ragazzi poveri che vivono in una soffitta di Parigi nel Quartiere
Latino. Pare che ci sia anche una sartina di nome Mimì ed una cocotte di nome
Musetta. Una storia di povertà. Credo che non avrà molto successo.
Giulio
Ricordi
Lei
crede? Non saprei! Mi sembra invece che possa venir fuori qualcosa di buono.
Segretario
Mi
fido commendatore, d’altra parte lei ha già più volte dimostrato di aver naso
per i successi. Anche con la prima sua opera. Come si chiamava? A si, Le Villi.
Fu subito convinto del successo che avrebbe avuto quest’autore.
Giulio
Ricordi
Sì,
anche se la seconda, quell’Edgar, non andò proprio bene.
Ma
lei non ha mai smesso di crederci, altrimenti perché avrebbe continuato ad
autofinanziarlo fino all’arrivo del successo con la Manon Lescaut?
Comunque,
in quell’opera nuova che sta componendo, il Puccini lavora anche con Giacosa e
non solo con Illica. Mi sa che se vuole affidarla a lui dovrà pensare di pagare
ben due librettisti. E poi mi scusi, ma ho appena visto uscire dal suo ufficio
Franchetti. Perché ha rinunciato?
Giulio
Ricordi
Appunto.
Ho fatto un pochino di guerra psicologica, sono sempre più convinto che Puccini
con Tosca potrebbe avere più successo.
Segretario
Ma
mi scusi, è un controsenso. Non è stato lei ad avere dei dubbi proprio sul
soggetto?
Giulio
Ricordi
Fandonie.
Lo detto solo per spingere Franchetti a rinunciare. Ma lei lo sa che il Verdi
ha commentato che se non fosse per la sua età si sarebbe messo in gioco lui per
un’opera così?
Segretario
Ma
ora ha dei dubbi anche su Puccini?
Giulio
Ricordi
La
proposi a lui già alcuni mesi fa.
Il
fatto è che ho qualche dubbio anche su Puccini. Si è vero. Sa benissimo che
anch’io mi diletto a comporre, ma sono un verdiano e certe musiche inizio a non
comprenderle. Penso che certe novità non facciano più parte delle mie corde.
Comunque mi aspettavo una sua rinuncia ed avevo già chiesto al Puccini un
abbozzo delle sue musiche. Le ho viste e le ho anche criticate in una lettera
che gli spedii a Torre del lago. E sa che cosa mi ha risposto?
Segretario
No
di certo! Cosa le ha scritto?
Giulio
Ricordi estrae una lettera dal cassetto.
Giulio
Ricordi
Dice
di essere dispiaciuto che per la prima volta non ci fosse l’accordo tra noi
due. Senta, senta ciò che scrive!
Giulio
Ricordi legge una frase della lettera di Giacomo Puccini
Giulio
Ricordi
“sono
sicuro che all’ascolto della musica Ella si ricrederà”. Che arroganza questo
toscano!
Segretario
Vede
commendatore, la critica musicale non lo ama particolarmente ed i motivi sono
sostanzialmente due. Puccini mostra sempre di più un linguaggio innovatore da
un punto di vista armonico e poi sconvolge la tradizione verdiana introducendo
personaggi poveri, derelitti, semplici. Comunque, sono certo che Puccini vuole
realizzare un’opera tragica, che dimostri una sua capacità al di là dei lavori
sentimentali che ha realizzato sino ad ora. Il rischio è che Tosca abbia anche
risvolti politici.
Giulio
Ricordi
In
che senso?
Giulio
Ricordi offre un sigaro al suo segretario che dopo averlo acceso si accomoda
meglio sulla poltroncina dove era seduto.
Segretario
Nel
senso che, anche se non vi sarà un intendimento politico vero e proprio, Tosca
rischia di diventare una denuncia contro i regimi dittatoriali. Contro chi
detiene il potere senza nessun tipo di controllo e che può facilmente
impadronirsi della vita degli altri e farne ciò che vuole. E poi direi che
potrebbe diventare anche un’opera contro la corruzione del potere
ecclesiastico. Inoltre, da un punto di vista strettamente musicale, con
quest’opera Puccini può diventare un modello per tutta la schiera di
compositori che si affacceranno sul nuovo secolo3, ma sappiamo che
nell’Italia verdiana ciò non si può dire.
Giulio
Ricordi
Vedremo,
vedremo. Comunque, domani mattina scriva subito una lettera a Giacosa e lo
convochi qui è meglio che questa premiata ditta Illica Giacosa continui a
lavorare insieme.
1
Giulio Ricordi (Milano, 19 dicembre 1840 – Milano, 6 giugno 1912) Figlio di
un Editore (Tito I) lo fu egli stesso. Partecipò alla seconda guerra
d’Indipendenza. Prese parte alla battaglia di Castelfidardo ed all’assedio di
Gaeta. Medaglia d’oro, fu nominato tenente nello Stato Maggiore del Generale
Cialdini. Musicista egli stesso (Compose in gioventù brani musicali con lo
pseudonimo di Jules Burgmein). Ricordato soprattutto perché con lui la Casa
Editrice ebbe il maggior sviluppo. Fu l’editore di Giuseppe Verdi, Amilcare
Ponchielli, Puccini, Catalani, Perosi. Nominato Commendatore dell’Ordine della
Corona d’Italia il 12 febbraio del 1882 da Umberto I.
2
Alberto Franchetti (Torino, 18 settembre 1860 – Viareggio, 4 agosto
1942), Compositore italiano appartenente alla scuola Verista. Fu autore di
opere come “Cristoforo Colombo” (Teatro Carlo Felice di Genova 6 ottobre 1842),
“Fior d’Alpe” (Teatro alla Scala di Milano 5 marzo 1894), “Germania” (Teatro
alla Scala di Milano 17 marzo 1902), “La Figlia di Iorio” (Teatro alla Scala di
Milano 19 marzo 1906), “Giove a Pompei” (Teatro Parioli di Roma 5 luglio 1921)
3
Tito Ricordi (Milano, 17 maggio 1865 – Milano 30 marzo 1933) Chiamato anche
Tito II per distinguerlo dal Nonno, fu continuatore dell’attività di famiglia
in campo editoriale. Fu editore di giovani musicisti come Franco Alfano,
Riccardo Zandonai, Italo Montemezzi. Organizzatore anche di Tournée
internazionali (Madama Butterfly negli Stati Uniti)
4
Strauss, Debussy, Ravel, Stravinskij, Schönberg, tutti questi musicisti lo
considerarono un modello.
RICCARDINO MASSA
BIONOTA
Riccardino Massa (1956) è nato nel “Canavese” (Piemonte centrale). Dal 1986 al 2020 ha svolto la professione di Direttore di scena al Teatro Regio di Torino. Ha ripreso la regia di Roberto Andò de Il flauto magico di Mozart nei Teatri lirici di Cagliari, Palermo e Siviglia, nonché la regia di Lorenzo Mariani de Un Ballo in Maschera di Verdi e quella di Jean Luis Grinda della Tosca di Puccini, entrambi al teatro Bunka Kaikan di Ueno in Giappone. Ha poi realizzato la messa in scena de L’Orfeo per il festival Casella e recentemente la ripresa della regia di Gregoretti del Don Pasquale di Donizetti al Regio di Torino.
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