MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE DI GABRIELLA URBANI (NARRATIVA)

 


NARRATIVA

 

Gabriella Urbani

Medaglia d’oro al valor militare




Giorgio, allora?

Sono fuori!

Giorgio era appena entrato in casa e Lidia, sua moglie, gli era andata incontro. Ora sono in salotto, il verde della magnolia del cortile riverbera sulla parete fitta di piccoli quadri scuri.

Ma come è possibile? Monsignor Bartolomasi ti aveva assicurato che chi avrebbe fatto atto di abiura della religione rientrava nelle eccezioni.

Bartolomasi non poteva immaginare il punto a cui sono arrivati. È stato stupido nutrire speranze. Sono fuori dall’esercito, punto e basta.

Lidia si siede sul divano, Giorgio riprende a parlare.

Io non ho un doppio cognome come mio cugino Vittorio. Lui si cambia Morpurgo Ballio in Ballio Morpurgo e continua a fare l’architetto del duce, come prima. È Morpurgo l’ebreo, ma Ballio cancella Morpurgo, questa è l’eccezione. Io invece sono Giorgio Morpurgo e basta, ieri tenente colonnello dell’esercito e oggi civile con il marchio d’infamia.

Le spalle di Lidia si incurvano nello sfiato di un respiro lento.

Ne abbiamo parlato, so cosa devo fare, così anche tu sarai libera. Io vado in Spagna nella Littorio, farò il mio dovere di patriota a fianco di Francisco Franco e difenderò la Fede di Cristo.

Lidia porta la mano alla bocca, chiude gli occhi, le spalle vacillano ancora più avanti.

Il tuo dovere è combattere con i franchisti?

No. Il mio dovere è non tornare.

Giorgio si inginocchia davanti a lei, avvicina il viso al suo, poggia la fronte sulla sua, rimane così un minuto. Livia ha solo fiato da tirar fuori, non respira. Allora lui la prende per le spalle e comincia a scuoterla. Lidia dondola il capo indietro, una, due, tre volte, infine tossisce e respira; poi lo guarda e lo ascolta.

Io morirò per l’Italia, correndo all’assalto porterò in alto la bandiera, sempre per primo perché sono un bersagliere. Pensa, morirò correndo!

Si alza in un balzo portando il braccio in alto - come reggendo la bandiera. E scoppia in una risata.

Ridi con me ti prego, Lidia. Ridi che questa storia è tutta da ridere. Pensa se lui fosse nato, avremmo avuto un figlio bastardo, peggio di un bambino storpio. E invece siamo fortunati, siamo solo tu ed io.

Giorgio si rimette in ginocchio.

Io non ho più il mio esercito e tu hai un’altra vita da tempo, non c’è motivo che io rimanga qui. Tu risposati subito, non vale la pena rimanere la vedova di un ebreo.

Giorgio Morpurgo morirà nella battaglia di Saragozza il 23 dicembre 1938, il giorno dopo la promulgazione del regio decreto-legge n. 2111 in base al quale sarebbe stato espulso dall’esercito.

Giorgio Morpurgo è l’unica Medaglia d’oro al valor militare della guerra di Spagna riconosciuta dalla Repubblica Italiana.

Lidia si risposerà a un mese esatto dalla sua morte.

Questa conversazione è opera di fantasia. Come nipote di Giorgio, fratello della mia nonna paterna, per rendergli giustizia su quanto è stato omesso nei racconti familiari, ho voluto pensare che le cose siano andate veramente così.

GABRIELLA URBANI


BIONOTA 

Gabriella Urbani, classe 1964, vive e lavora a Roma. Si occupa di comunicazione e divulgazione in un organismo del movimento cooperativo. È sposata, ha un figlio, ha già pubblicato racconti.


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