SALA DA MUSICA. TRENTA LEZIONI DI POESIA AMOROSA di Gualberto Alvino (POESIA)

 

GUALBERTO ALVINO (POESIA)

Da Sala da musica. Trenta lezioni di poesia amorosa, prefazione di Luigi Matt, Castiglione di Sicilia, Il Convivio, 2022

 

 


Rondò alla turca

 

versi di grossa fattura — voltato l’angolo dicesti —

colpa della natura palinsesta del codice?

simmetrie chiasmatiche vivacità discorsiva

(la mano cercava il fianco si posava sul burro)

orba di tradizione lessicografica

la tropica popolare — replicai sulla piazza

deserta col sorbetto che si scioglieva —

nel registro aulico s’intrude

quello disinvolto parlai molto

a lungo fino alla marina

della mouvance testuale la tersità

il dettato incipriato di modi del parlato

tra quei giapponesi ardenti sulla balaustra

un vocabolo irsutum et yspidum (Alighieri)

s’intona perfettamente all’assieme vedi?

ne sia prova l’opportuna astinenza

da tecnicismi non essenziali

ma sarebbe dicesti malaccorto proposito

negligere il loro lessico il loro ideario

(«exilium patior iniuste ecc.»)

tutt’altro che pretenzionoso anzi è ben necessario

ambire alla costituzione di un canone definitivo

calzanti osservazioni giù tra i bungalow

en plain air nozioni già sazievolmente assimilate

(uno andò a fuoco in un fiat

il fuggifuggi ricordi? tu pronta

a deporre in caso di)

prima dell’istante in cui scagliasti l’anatema

al declinare del sole

su quel mazzetto d’iris

nella strada inglese


Versi da asporto

 

appannaggio dei testi gloriosissimi è che essi

sia detto in limine ma con immutato

culto per quel grande dai corti baffini

le umane scienze già le scienze umane

ove mai avessero i caratteri della dimostratività

descrittività e massime autocorreggibilità

ce li sogniamo mia cara t’accerchiano

angeli di minimo vaglio sit venia verbis

dalla mano pelosa e pesante

alla prima parola chiara vacillano

(«un fono si ha quando pur mutando la pronuncia

una parola non muta significato» fu la prima

estasi; «rime ricche inclusive legge : elegge»

la seconda) allargare l’àmbito d’interesse

mettersi a far altro altro altro da fare

più in vitro che in vivo

ampliare il common ground

benché non resti mia cara che l’indice

delle cose notevoli nemmeno dei nomi

qui tra i fogli sparsi

se li porti il demonio


Per lo più di breve durata

 

uno di questi giorni dovrà pur cessare amore

la fame sottile che ci serra

fino al verso fuoritempo del gallo

e allora di buon’ansia prepàrati

tra virgolato alto ai lenti accerchiamenti

negli angoli di casa della mente

del tempio dolce al riparo

all’attacco degli sgomenti e plenaria dissipazione

ché sapranno le sinapsi non temere

tenére spegnendosi per poco

il gioco dell’accostamento alla lepre


GUALBERTO ALVINO


BIONOTA

Scrittore e critico letterario, Gualberto Alvino si è particolarmente dedicato agli irregolari della letteratura italiana, da Consolo a Bufalino, da Sinigaglia a D’Arrigo, da Balestrini a Pizzuto. Suoi scritti poetici, narrativi, critici e filologici appaiono regolarmente in riviste accademiche e militanti, di alcune delle quali è redattore e referente scientifico. Dirige la collana «Vallecchi / Italianistica» e collabora stabilmente con l’Istituto della Enciclopedia Italiana (Treccani) con recensioni e rubriche.

 

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