La Regina Gertrude - di Jacqueline Spaccini (CONTAMINAZIONI ARTISTICHE)

 CONTAMINAZIONI ARTISTICHE 


LA REGINA GERTRUDE* 

di Jacqueline Spaccini

Fotogramma tratto dal film di (e con) Kenneth Branagh ~ Amleto (1996) ~ ambientato nel XIX secolo. Nel ruolo di Gertrude la bellissima Julie Christie.

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La Regina Gertrude è complice nell’assassinio del Re Hamlet padre?

Sì, ha ordito l’omicidio insieme con il cognato, da tempo suo amante. No, la Regina è all’oscuro dell’omicidio del marito perpetrato dal di lui fratello, Claudius, oggi nuovo re (e nuovo sposo di Gertrude) – al posto del legittimo figlio, Hamlet, che porta lo stesso nome del padre.

Ma chi è dunque questa regina? È colpevole? È innocente?  Shakespeare non lo dice.

 

 

 Shakespeare non si lascia prendere al laccio: non cede, non dice, bisogna leggere tra le righe, ché lui non prende partito. Et pour cause.

Il drammaturgo non  intende correre rischi di sorta: tra il pubblico delle sue rappresentazioni, costui può annoverare niente di meno che Giacomo VI di Scozia, figlio di quella Mary Stuart, accusata in vita di essere stata la mandante dell'omicidio del suo secondo marito (il cugino Henry, Lord Dornley) e vedova del primo marito, dopo soli due anni di matrimonio, quel Francesco, figlio di Caterina de' Medici, morto in seguito a un'infezione dovuta a un ascesso ad una delle orecchie (stessa morte apparente del padre di Amleto) e Giacomo VI è divenuto successivamente Giacomo I re d'Inghilterra, riunendo le due corone, alla morte di Elisabetta I. Per cui, molto meglio per Shakespeare non esagerare coi riferimenti.

 

Ma non tutti - forse - hanno letto (o ricordano) la trama di Amleto. Per i nostri più giovani lettori, che comunque conoscono il celeberrimo To be or not to be, ecco un breve riassunto.

In Danimarca, nel castello di Elsinore, c'è un re [Claudius] e una regina [Gertrude]. Ma soprattutto c’è il figlio [Amleto jr.] di lei. Questo giovane ha perduto il padre da poco,  il re Amleto.  La madre (la vedova) ha osservato un breve lutto e poi si è risposata dopo appena 4 mesi con il cognato, cioè il fratello del marito (si noti che, all'epoca, la cosa era considerata un incesto).

L'erede al trono è Amleto, ma è Claudius che diventerà re del Regno di Danimarca. La regina resta regina. Amleto si è incapricciato (ma forse l'ama per davvero) di Ofelia, la figlia del ciambellano Polonius, il quale ha un altro figlio, Laerte, giovane amico di Amleto jr.

Vero e unico amico del cuore del principe danese è però Horatio che si dice romano inside (diremmo oggi). Fin qui... Il fatto scatenante è che quasi da subito compare il fantasma (lo Spettro) del padre morto il quale intima ad Amleto di rendergli giustizia, cioè di uccidere Claudius (e di risparmiare la regina), giacché la morte sua (di Amleto senior) è dovuta alla mano omicida del fratello minore. Praticamente la pièce trascorre in un alternarsi di lo faccio o non lo faccio?,  che poi sarebbe la traduzione terra-terra del dubbio amletico, quel To be or not to be di granitica memoria.

Come in tutte le tragedie, gli eventi precipiteranno velocemente, fino alla carneficina finale.

C'è del marcio in Danimarca


Un altro pensiero arrovella il giovane. Il ruolo svolto dalla madre nella triste vicenda: è forse anch'ella assassina? 

Ci pensa e per un attimo lo crede anche, quando la madre lo rimprovera per l'uccisione di Polonius:


Gertrude : O, what a rash and bloody deed is this ?

HamletA bloody deed, almost as bad, good mother, as kill a king and marry with his  brother. [1]

     Delacroix Hamlet devant le corps de Polonius, 1855, Musée de Beaux-Arts de Reims

Ma poi no, Amleto non può crederlo; vede la madre stupirsi, non capacitarsi, chiedergli più d'una volta what I have done... what act?. Preferisce pensare - con ribrezzo e gelosia - che Gertrude sia semmai una lussuriosa accecata dai sensi, a causa della quale persino Heaven's face does glow [2], in una lunga tirata in cui le chiede come abbia mai potuto dimenticare il marito morto (Amleto senior) a vantaggio di Claudius:





HamletCould you on this fair mountain leave to feed, and batten on this moor?
Ha, have you eyes? You cannot call it love [...] Sense sure you have[...] but it reserv'd some quantity of choice to serve in such a difference. What devil was't that thus hath cozen'd hoodman-blind?[3].

Vediamola più da vicino, la regina Gertrude dell'infimo regno di Danimarca, nell'infimo castello di Elsinore (a 45 km da Copenhagen).

Gertrude ha sposato giovanissima Amleto padre. 

 Da che cosa lo si induce? Dal fatto che 1) la regina ha un'età che si aggira sui 50-53 anni (come le attrici che lo interpretano sullo schermo come a teatro); 2) lo Spettro (il fantasma del suo defunto marito, il padre di Amleto jr) è sempre rappresentato come un uomo alto, imponente... e vecchio; 3) Amleto ha 30 anni (lo si capisce dal discorso di uno dei due becchini al cimitero). Claudius è il fratello minore di Amleto senior: ignoriamo la sua età, ma è comunque più giovane del morto. Il quale morto ha un contegno sempre severo e intuiamo che anche in vita sia stato un uomo tutto d'un pezzo, attento ad amministrare il potere da solo (altrimenti perché Amleto a trent'anni sarebbe ancora un bamboccione nullafacente?).

Se nel primo matrimonio Gertrude aveva riversato tutto il suo desiderio d'amore sul figlio, ora ha trovato un uomo forse - anzi probabilmente - più performante del primo.  E non dimentichiamo che fino alla confessione davanti a Dio, Claudius non sembra uno spregevole assassino, bensì un re assennato e amorevole, che chiede l’affetto al nipote ora figlio acquisito. 




 














Ma ora Amleto si trova a essere privato dell'amore della madre. E forse è questo tipo di tradimento che brucia dentro di lui, ben più gravemente del tradimento al cadavere ancora caldo del padre... 

Gertrude: What wilt thou do? Tho wilt not murther me? Help, help, ho!

 D’altronde i sentimenti che uniscono madre e figlio, sono stati «esplicitati» con forza direi espressionistica, anzi iperrealistica, da Laurence Olivier nella sua versione di Amleto 

 


in cui il giovane giunge a baciare in bocca sua madre (anche nella versione di Zeffirelli, ci sarà un bacio appassionato tra i due, preceduto da uno più tenero di Gertrude che bacia sulle labbra suo figlio, ma per farlo tacere).

 In ogni caso, gli autori sono d'accordo: Amleto è un edipico patologico.

Il giovane è perseguitato dallo spettro del padre, il quale non lo ha reso adulto da vivo e che ora - per proprio tornaconto [4], esige che suo figlio sia un uomo e per giunta vendicatore e assassino a sua volta dello zio. Ma Amleto proprio non ce la fa (quando trova il coraggio, a farne le spese è Polonius, il ciambellano, padre della sua fidanzata Ofelia).
E quand'è allora che riuscirà a uccidere Claudius?

 

 


Fussli - Gertrude, Amleto e lo Spettro 1793, Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano (PR)

 

Solo quando la madre agonizzante, gli farà intendere di essere stata avvelenata. Si potrebbe concludere allora che Gertrude sia una donna di passioni, volutamente cieca, perciò  non completamente innocente, ma probabilmente assolutamente incolpevole dell'assassinio del coniuge.

 

* * *


A teatro, nel 2010, viene rappresentata  in Francia una pièce allestita da Gunther Leschnik 
che ha come protagonista assoluta Gertrude. Il titolo è  Gertrude - Le cri (il grido) del britannico Howard Barker.  Una Gertrude tutta diversa. Assassina. Non solo: assassina perversa. Il regista sceglie di far recitare l'attrice che interpreta la Regina, Sophie Millon, completamente nuda per eccitare Claudius. Il grido (le cri) si sprigiona nel momento in cui il marito viene ucciso dal cognato (è una sorta di orgasmo gridato). Per saperne di più, clicca qui .

 

Proponiamo di seguito l'inizio dell'Atto III Scena IV (la scena madre tra Gertrude e Amleto), quella della resa dei conti tra il giovane principe danese e sua madre, così come è stata vista da Laurence Olivier.

 

Laurence Olivier ~ Amleto ~ Atto III scena 4


Con la regia di Zeffirelli, abbiamo la fortuna di poter vedere l'intero film (in lingua italiana) del 1990 con Mel Gibson (Amleto), Glenn Close (Gertrude), Alan Bates (Claudius) e Helena Bonham-Carter (Ofelia).  Durata del video: 2:14:36

Zeffirelli ~ Amleto ~

Di seguito, il celeberrimo Atto III Scena IV con David Tennant nel ruolo di Amleto (in lingua inglese) e Penny Downie in quello di Gertrude. Si tratta di un film televisivo (2009) per la regia di Gregory Doran.

 


David Tennant e Penny Downie Atto III scena 4


Sarah Bernhardt ~ Amleto ~ (1899, lei ha 55 anni)

E infine l'esperimento di Elisabetta Pozzi nell'interpretare lei, una donna, il personaggio di Amleto (come già aveva fatto Sarah Bernhardt). Teatro Farnese di Parma, anno 2002. Il video è in versione integrale e ha la durata di 3:38:22.


Elisabetta Pozzi ~ Amleto ~

*Quest'articolo è la rielaborazione di un mio testo pubblicato nel 2011

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NOTE:
Per leggere approfonditamente di Amleto et alia, rimando all'appassionato e appassionante libro di Nadia Fusini, 
Di vita si muore, Mondadori, 2010.

 *Le traduzioni che seguono sono del prof. Goffredo Raponi (si può leggere per intero la sua traduzione dell’Amleto su liber liber)

 

[1] GertrudeOh, quale azione truce e sanguinosa è mai questa!

AmletoUn’azione sanguinosa! Quasi così cattiva, buona madre, come quella di assassinare un re e sposarne il fratello.

 [2] Amleto: persino il Cielo avvampa di rossore

 [3] AmletoMa gli occhi, li avete? Come avete potuto abbandonare i pascoli di questo monte aprico per grufolare in questo immondezzaio? Avete occhi, dico?... Discernimento certo ne avete, ma non fu mai tanto asservito al vaneggiare da non sapere conservare in sé un minimo di facoltà di scelta di fronte ad un sì chiaro paragone. Qual è stato il demonio che v’ha presa così a mosca cieca?

 [4] Il padre di Amleto è morto senza confessione né assoluzione, quindi in peccato (evidentemente, mortale). Ed è costretto a vagare tra l'inferno e il mondo dei vivi, fintantoché non sarà vendicato con la morte - per mano altrui - del fratello suo assassino (sia detto tra noi, strano modo di redimere la propria anima).

 

JACQUELINE SPACCINI


 
BIONOTA

Di natura poliedrica, Jacqueline Spaccini è nata in Francia, ma da otto anni è tornata a vivere in Italia. Si occupa di contaminazione tra il linguaggio letterario e artistico; scrive poesia multilingue.
È traduttrice e autrice di saggi e novelle. Scrive pièces, dirige atelier di recitazione; è attrice teatrale.

 




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