LA SECONDA BATTAGLIA DELLA MARNA (I parte) ~ di Mauro Pierotti (STORIA) - TeclaXXI
STORIA
LA SECONDA BATTAGLIA DELLA MARNA
(27 maggio 1918 – 6 agosto 1918)
prima parte
DI MAURO PIEROTTI
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Nel marzo 1918 fu deciso l'invio, sul
fronte francese, del II Corpo
d'Armata italiano,
al comando del generale Alberico Albricci. Lo componevano la 3a e
la 8a Divisione di Fanteria, due squadroni dei Cavalleggeri
di Lodi, il II Corpo degli Arditi, il 4° e 10° Reggimento Artiglieria di
campagna, il 40° e 25° Battaglione Zappatori del Genio, la 108° e 148°
Compagnia del Genio telegrafisti. La 3a Divisione era
composta dalla Brigata «Napoli» (75° e 76° reggimento Fanteria),
dalla Brigata «Salerno» (89° e 90° reggimento Fanteria) e
dal 10° Artiglieria. La 8a Divisione era
formata, oltre dal 4° Artiglieria, dalla Brigata «Brescia» (19°
e 20° reggimento Fanteria) e dalla Brigata «Alpi» (51° e 52°
reggimento Fanteria)[2]. Nella Brigata «Alpi», erano stati arruolati moltissimi giovani umbri e quindi anche tanti Eugubini poiché il 51° reggimento Fanteria era di stanza a Perugia e il 52° a Spoleto. In questa Brigata, in ragione della sua tradizione garibaldina, all’inizio della guerra vi si erano prontamente arruolati anche cinque nipoti di Giuseppe Garibaldi, i figli di Ricciotti: (Peppino, Ricciotti jr, Menotti jr, Sante ed Ezio) e tanti altri giovani volontari, tra cui il diciassettenne Kurt Erich Sukert, divenuto poi famoso con lo pseudonimo di Curzio Malaparte, nato a Prato nel 1898 da padre di origine tedesca e madre italiana.
Per quanto riguarda la presenza della Brigata Alpi, occorre
precisare che essa faceva parte del IV Corpo d'Armata (non destinata alla
Francia), ma entrò a far parte del II Corpo di Armata, destinato al fronte
occidentale francese, al posto della Brigata Udine, su richiesta del
Presidente del Consiglio italiano, on. Vittorio Emanuele Orlando. Le ragioni di tale sostituzione furono
basate sul prestigio della Alpi in quanto erede ideale
e storica di quei Cacciatori delle Alpi del generale Giuseppe
Garibaldi. I soldati della Alpi, comandati dal Colonnello
Brigadiere Peppino Garibaldi era presente su quel fronte francese già nel
periodo settembre 1914 - marzo 1915 ed era stato al comando della Legione
Garibaldina, formata da oltre 2.000 volontari che ebbero il «privilegio»
di indossare la camicia rossa sotto l'uniforme francese. Tra i volontari
erano presenti anche i sei fratelli del comandante Peppino Garibaldi: tra
questi, Bruno e Costante furono tra i primi caduti
di quella iniziale partecipazione in terra di Francia.
Esattamente un mese dopo, il 27 maggio 1918, con un attacco imprevisto, l'esercito tedesco ruppe il fronte francese nei pressi di Reims.
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