Una settimana in giro per il Portogallo - III parte (REPORTAGE) ~ di Jacqueline Spaccini - Tecla XXI
REPORTAGE
Una settimana giro per il Portogallo
di Jacqueline Spaccini
*Tutte le foto, salva diversa indicazione, sono di jacquelinespaccini©2025
parte I link
parte II link
(siamo ancora a Oporto)
È giunto il momento di parlare dei luoghi sacri (almeno parzialmente).
Il popolo portoghese è in maggioranza di culto cattolico, non
molto praticante/ osservante, con una predilezione per la Santa Vergine. Le
chiese, così come i santuari, sono intitolate a lei. La cattedrale di Oporto non
fa eccezione, ma se si rilevano i merli si capirà che è stata anche una
fortezza.
L’interno è molto più bello dell’esterno, a mio avviso. È
come altre chiese portoghesi un bellissimo esempio di arte romanica (XII
secolo), anche se la cattedrale ha subìto vari rimaneggiamenti nei secoli XVII
e XVIII.
Il chiostro è gotico del XIV secolo. C’è un altare
completamente d’argento, che fu sottratto alla razzia delle truppe
napoleoniche, grazie a un escamotage: alzarono un muro di gesso,
costruito in tutta fretta. Personalmente non amo questo genere di arte. C’è
anche un Cristo circondato da 400 kg di oro, nella cappella dorata. Una
madonna incinta (non ve ne sono molte, in giro) e la patrona di Oporto, Nostra
Signora di Vandoma (dal francese Vendôme). A questo proposito, si presuppone
che la statua sia stata portata qui dal vescovo di Vendôme, Dom Nónego,
divenuto nel frattempo vescovo della città. Simboleggia Oporto, ma anche la
cristianità riconquistata. La santa, inoltre, proteggeva dalla peste.
Luoghi del tutto
civili ma non per questo meno affascinanti sono le stazioni ferroviarie. L’ingresso
di quella di Lisbona è in art déco (vedi qui sotto la prima foto). Quella di
Oporto è particolare: tappezzata da azulejos che evocano i mestieri degli
abitanti lusitani.
Passeggiando per la città, ci si imbatte in una curiosità
tutta turistica. Ci incamminiamo, ma ci limiteremo a costeggiarla. E lungo il
cammino (quelli siamo noi), ancora art déco.
A fine 1993, rientra nel Regno Unito, alla volta di Edimburgo, con la sua bimba, con i primi tre capitoli di Harry Potter in valigia. La visita alla libreria è a pagamento. Si va dai 10 ai 50 euro, e su prenotazione.
Qui tutte le indicazioni: https://tickets.livrarialello.pt/it/
Per questa foto, cfr. https://lojaacademicadoalgarve.com/produto/traje-feminino/
Passati di fianco alla libreria (apparteniamo a un’altra
generazione), fatta la colazione della mezza mattinata col solito curto
e "la solita" pasteis, si va a visitare il Palazzo della Borsa. Intanto,
fuori, il traffico è nel delirio.

Il pomeriggio il nostro gruppetto decide di saltare l’escursione facoltativa a Guimarães e se ne va in giro per la rua dos Flores. Camminiamo, parliamo, ci raccontiamo. E intanto sfilano accanto a noi interi palazzi decorati con azulejos (2).
Prima
però vorrei spendere due parole su Uber. Io sono parsimoniosa per natura, non
prendo taxi, uso poco la macchina e utilizzo sempre i mezzi pubblici. Tuttavia,
il Portogallo mi ha offerto l’ebbrezza di poter chiamare un taxi in pochi clic
pagando pochissimo (ho provato a Roma a comparare i prezzi e non c’è storia). L’applicazione è davvero ottima. Di domenica a Lisbona, in auto a sola, ho
pagato questo e a Oporto, in un taxi omologato per sei persone dal nostro
albergo al quartiere di Ribeira di notte abbiamo pagato 6 euro. In tutto! 1
euro a testa.
Gaia mi ha lasciata interdetta, non abbiamo assaggiato alcun
tipo di vino, sembrava tutto spento... a parte questo edificio che è un
ristorante da asporto (lo so è un po’ contraddittorio) e si chiama A Casa
Portuguesa do Pastel de Bacalhau:
Che cosa vende? O bolinho [aut pastel] de bacalhau o crocchetta di baccalà. Non l’ho mangiata, la ricetta (con anche la sua storia), per chi volesse, è su questo blog: https://crackita.com/pasteis-de-bacalhau-riceta-portoghese/
Ora mi sta venendo fame. Sarà perché scrivo che è ora di
cena. A domani. In tutti i sensi.
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GIORNO 6: BATALHA, FATIMA, LISBONA.
Sveglia alle 7:00, colazione e partenza per Batalha, ove si
trova un grande monastero di domenicani eretto verso la fine del XIV secolo e
completato solo a metà del XVI.
Dunque, il re ha vinto, anche grazie al suo valente connestabile,
Nuno Álvares Pereira, il quale alla morte della moglie Leonora, si fa
carmelitano a Lisbona, dove morirà più tardi. Beatificato. Benedetto XVI lo ha successivamente santificato. In suo onore, fu posta la statua (del guerriero che fu), accanto al
monastero.
Lo stile del monastero è gotico flamboyant.
La quarta, nonché ultima, parte sarà pubblicata il 19 dicembre 2025
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(1) Negli edifici monastici medievali, la «galilea» era un portico o vestibolo situato di fronte alla chiesa. (Treccani online)
(2) Azulejo blu, il suo nome significa piastrella, mattonella. Ecco la definizione di Treccani: Piastrella di terracotta, maiolicata o verniciata, usata in Spagna e Portogallo per pavimentazione o per rivestimenti di pareti in ambienti particolarmente sontuosi.
JACQUELINE SPACCINI
























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