RETHORICA NOVISSIMA di Gualberto Alvino (poesia)


 

GUALBERTO ALVINO

 

Da Rethorica novissima, prefazione di Francesco Muzzioli, Roma, Il ramo e la foglia Edizioni, 2021

 


 CODICES INUTILES

 

be’ no la faccenda è diversa

si tratta fondamentalmente di una congettura

sin da una prima letta risulta infatti evidente

l’emendatio ex ingenio causa copista sciatto sciagurato

ci sono a volte codici non descripti che però

si rivelano di nulla utilità e allora si cena asciutto

non si cena neppure si dorme poco e male

urge spogliare i mss operare con criterî di sana empiria

tutto il lavoro è evidente fu condotto

con scarsa diligenza tanto da lasciar guasti

alcuni luoghi che si sarebbero potuti

benissimamente correggere con poca spesa

gettandovisi a tutt’uomo s’intende

balzi du même au même

press’a poco il testo volgato

ma dove sono avvenuti gli scolorimenti e le rasure?

nella scrittura negli ornamenti

nelle rubriche

nel colofone

l’originale di questa raccolta si teneva perduto

prima che per puro caso gli venisse a mano il ms

è solo il testo di confronto per far ordine

nella congerie delle varianti il rimedio

per medicare un luogo corrotto quando non

sia possibile ricorrere a una lezione tràdita

gli s’afforza la convinzione che

il membranaceo sia il libro più solido

di tutta la storia i margini esterni e quelli

dell’intercolunnio sono sempre proporzionali

stabilire se prima della cosa la parola o ecc.

è ponzar soverchio e sottile

per consolazione propia

giusto a passar maninconia

stenebrare i misteri

tutto dipende da una mera combinazione d’accidenti

dove a e ba s’equivalgono s’accartocciano


 

Canzone per andare in maschera

 

sciolgo la maggior parte delle abbreviazioni

fuorché le più comuni sempreché non intervengano

impedimenti si distingue u da v

alle abbreviazioni così mantenute riconduco

per uniformità varianti di minimo vaglio

è stata segnata l’apocope nelle seguenti occorrenze

lascio inalterate le formule dell’inscriptio

e quelle finali di saluto solo

se le abbreviazioni non dànno adito a dubbî

modernizzo accenti apostrofi cifre

conservo le forme in tio tia la congiunzione et

l’h etimologica e paraetimologica i plurali

in i geminata rendo con ae oe la e cedigliata conservo

l’iniziale maiuscola nei nomi

e dei mesi e dei giorni

degli organi delle cariche pubbliche

degli ordini religiosi dei titoli

nobiliari e di chiesa ma rendo

sia chiaro sempre minuscoli d’altro canto

quando di fronte a cruces non so suggerire

integrazioni o interpretazioni ìndico con 3

puntini e un interrogativo tra quadre

i passi fisicamente perduti e quelli per me

impossibile determinare quando fosse perpetrata

la spiacevole mutilazione chiudo tra quadre

le congetture e aggiungo

un domandativo fra tonde quando l’ipotesi

non persuade 3 puntini tra quadre indicano

dove certi supplementi marginali furono mozzati

si badi che in corpo minore segnalo

l’esistenza in carattere grasso

sopra i rancori particolari

sia pur cadendo in inesattezze parecchie

dal posto in cui vengono a trovarsi

detti segni di richiamo

aggiunti a margine o in sopralinea

non sprovvista neppure essa di rabeschi

quantunque più scarsi e semisvaniti

per causa della complicata mischianza

sciaguratamente

non fummo

abbastanza

veloci


 

Mon triste cœur

 

per giunta perfidi accostamenti dissacratori

sceverar rime reali da apparenti non so come dirlo

prosare verseggiare stesi parlari leggiadretti

e gentili — la vicinità delle pargole

sotto pergola a ora fresca incombente crepuscolo

spogliando codici fabbricando reticoli di suoni

a loro scanto — redarne l’estimo a probationes calami

nobleza y lealtad 100 copie del Poema

per maritar 7 figliuole

lu terzo si è quillo là dovo è deu

lu quale viderauno li iusti luy là visibilimente

colpa di copisti beoti e trascurati

cupidissimi del danaio barattieri artefici d’ogni frode

e miseri noi sviati dal significato allegorico

ancorché bozzo assai più che quadro

altri scempî cadono qui in acconcio

dovendosi infine espropriar ville e terreni

dirimer quistioni circa il corso dell’acque

dissoluzione di una civiltà di una cultura

contro il paludamento del linguaggio

ma la casa cui entro temperatissimo refrigerio

è abbracciata deo gratias

n limine ma con immutato

culto per quel grande dai corti baffini

le umane scienze già le scienze umane

ove mai avessero i caratteri della dimostratività

descrittività e massime autocorreggibilità

ce li sogniamo mia cara t’accerchiano

angeli di minimo vaglio sit venia verbis

dalla mano pelosa e pesante

alla prima parola chiara vacillano

(«un fono si ha quando pur mutando la pronuncia

una parola non muta significato» fu la prima

estasi; «rime ricche inclusive legge : elegge»

la seconda) allargare l’àmbito d’interesse

mettersi a far altro altro altro da fare

più in vitro che in vivo

ampliare il common ground

benché non resti mia cara che l’indice

delle cose notevoli nemmeno dei nomi

qui tra i fogli sparsi

se li porti il demonio


GUALBERTO ALVINO


BIONOTA

Scrittore e critico letterario, Gualberto Alvino si è particolarmente dedicato agli irregolari della letteratura italiana, da Consolo a Bufalino, da Sinigaglia a D’Arrigo, da Balestrini a Pizzuto. Suoi scritti poetici, narrativi, critici e filologici appaiono regolarmente in riviste accademiche e militanti, di alcune delle quali è redattore e referente scientifico. Dirige la collana «Vallecchi / Italianistica» e collabora stabilmente con l’Istituto della Enciclopedia Italiana (Treccani) con recensioni e rubriche.

 


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