MI RETRATO & LOS BALCONES (POESIA) ~ DI MIGUEL LOSADA - TECLAXXI
POESIA
Miguel Losada
Mi retrato
RITRATTO VUOTO by jacqspac@2025
Miguel Losada
Mi retrato
Mi retrato
es el rostro de aquellos
que un día amé.
Mi retrato eres tú,
es tu boca,
son tus ojos,
tu sonrisa.
Está en el recuerdo
de los besos de mi madre,
en las encallecidas manos
de mi padre
y en los azules ojos
de mi abuela,
que miraban más allá de las estrellas.
Pero ya no puede ser
más que un rostro inacabado
desde que mis hermanos
han cruzado la puerta de la sombra
y solo quedan restos
de una hoguera,
de todo lo que quise
y que no fue.
Mi retrato aún soy yo.
Imagen sin estigmas,
sin mentiras,
que todavía sigue
sin saber quién es.
Y cuando estos ojos míos
se vayan apagando
para siempre.
¿Quién querrá rescatar
mis pobres versos,
perdidos y olvidados
en la piedad de un libro
que se deshoja lentamente?
Acaso tú te acordarás entonces.
Il mio ritratto
Il mio ritratto
è il volto di coloro
che un giorno amai.
Il mio ritratto sei tu,
è la tua bocca,
sono i tuoi occhi,
il tuo sorriso.
Sta nel ricordo
dei baci di mia madre,
nelle mani callose
di mio padre
e negli occhi azzurri
di mia nonna,
che guardavano oltre le stelle.
Ma non può più essere
nient’altro che un volto
incompiuto
da quando i miei fratelli
hanno attraversato la porta
dell’oscurità
e rimangono solo i resti
di un rogo,
di tutto ciò che desiderai
e che non fu.
Il mio ritratto sono persino
io.
Immagine senza stigmate,
senza bugie,
che prosegue ancora,
senza sapere chi è.
E quando questi miei occhi
inizieranno a spegnersi
per sempre.
Chi vorrà recuperare
i miei poveri versi,
persi e dimenticati
nella pietà di un libro
che si consuma lentamente?
Allora forse tu ricorderai.
(traduzione di Azzurra Bonanni)
Foto di Nathalie De Boever free domain CC0
Miguel Losada
Los balcones
Aquel año no vimos
estallar la primavera.
Se había instalado
el miedo
en todos los rincones
y el olor de la muerte
invadía las calles.
Por el aire flotaba
un silencio ominoso
roto por las sirenas
que anunciaban sin tregua
el dolor y la angustia.
Pero, a veces,
algún torso desnudo,
tumbado al sol
en el balcón de enfrente,
nos recordaba
que la belleza estaba ahí,
agazapada detrás
de los cristales
de las casas.
A las ocho
salíamos al balcón
para intentar mostrar
que seguíamos vivos.
Las manos prorrumpían
en aplausos y los gritos
parecían emular
el tan lejano
canto de los pájaros.
La primavera,
con su fulgor
de anémonas dormidas
seguía estando ausente.
Mientras, la tarde iba cayendo,
como siempre,
y el tiempo
era una roca
que rodaba y rodaba.
I balconi
Quell’anno non vedemmo
sbocciare la primavera.
Si era insediata
la paura
in tutti gli angoli
e l’odore della morte
invadeva le strade.
Nell’aria fluttuava
un silenzio minaccioso
interrotto dalle sirene
che annunciavano senza
pietà
il dolore e l’angoscia.
Però, a volte,
qualche petto nudo,
disteso al sole
sul balcone di fronte,
ci ricordava
che la bellezza stava lì,
nascosta dietro
i vetri
delle case.
Alle otto
uscivamo sul balcone
per cercare di mostrare
che eravamo ancora vivi.
Le mani prorompevano
in appalusi e le grida
sembravano emulare
il così lontano
canto degli uccelli.
La primavera,
con il suo fulgore
di anemoni dormienti
continuava ad essere assente.
Nel frattempo, la sera
scendeva,
come sempre,
e il tempo
era un masso
che rotolava e rotolava.
(traduzione di Azzurra Bonanni)
BIONOTA
Azzurra Bonanni ha ventidue anni ed è nata a Roma. Si è diplomata nel 2019 presso il Liceo linguistico Dante Alighieri di Fiuggi.
Nell’ottobre del 2022 si è laureata in Lingue e Letterature Moderne (spagnolo) all’Università di Tor Vergata, con una tesi – Il linguaggio economico e la sua traduzione; un manuale di economia politica - che ha avuto per oggetto la traduzione di una sezione del manuale di economia Para entender la economía política y la política económica di Valeriano F. García.
Traduce poesia e prosa dallo spagnolo.
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