Donne nello spazio (parte III) (ASTRONAUTICA) ~ di Liliana Ravagnolo - TECLAXXI

 ASTRONAUTICA


Liliana Ravagnolo

Donne nello spazio

Parte Terza


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Finora abbiamo analizzato solo profili di astronaute americane o cosmonaute russe… ma in Europa cosa è successo? In realtà fino ad ora solo tre astronaute europee hanno volato nello spazio.

Helen Sharman è stata la prima astronauta europea di nazionalità britannica ad andare in orbita. Nel novembre del 1989 rispose a un annuncio radio per una selezione per astronauti e fu selezionata fra più di 13.000 domande per far parte del progetto Juno, una missione britannica in collaborazione con i russi. Fece 18 mesi di training presso il Gagarin Cosmonaut Training Center (GCTC) e rischiò di non volare perché alla fine non si riuscirono a raccogliere tutti i fondi necessari per finanziare la missione. Data la pubblicità che ne era nata, alla fine la missione venne effettuata grazie ai finanziamenti russi. Però il numero degli esperimenti britannici fu ridotto proprio per questioni di budget. Parti il 18 maggio 1991 (1) insieme a due cosmonauti russi tra cui Sergei Krikalev. L’aggancio alla stazione russa avvenne il 20 maggio, la missione durò 8 giorni durante i quali Helen condusse esperimenti di carattere medico e relativi all’agricoltura. Il rientro a terra avvenne il 26 maggio.

Claudie André-Deshays Haigneré È stata la prima astronauta francese in orbita ed ha effettuato tre missioni, due verso la MIR (CASSIOPEA nel 1996 e PERSEO nel 1999) e una verso la ISS (ANDROMEDA nel 2001). La missione CASSIOPEA è durata 16 giorni e Claudie ha effettuato numerosi esperimenti di carattere medico, fisiologico e biologico. Nel 1998 si è recata a Star City per il training per la missione PERSEO sempre sulla MIR a partire dal Febbraio 1999. Nel novembre del 1999 divenne parte del corpo astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea. Nel 2001 comincia nuovamente il training a Star City per la missione ANDROMEDA con la quale ha raggiunto la ISS. Ha condotto esperimenti relativi all’osservazione della terra, lo studio della ionosfera, della scienza della vita e della materia. Dopo il suo ultimo volo fu nominata Ministro della Ricerca Scientifica e delle Nuove Tecnologie francese dal 2002 al 2005

Infine abbiamo l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti. Laureata in ingegneria all'Università Tecnica di Monaco di Baviera. Dal 2001 ha frequentato l'Accademia Aeronautica di Pozzuoli, in Italia, diplomandosi nel 2005. Dopo una brillante carriera nell’Aeronautica Militare Italiana, nel maggio 2009 Samantha è stata selezionata come astronauta dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA), prima donna italiana e terza europea in assoluto. Alla selezione, che prevedeva la scelta di sei astronauti, avevano partecipato più di 8500 aspiranti.

Il 30 novembre 2014 ha volato verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per la sua prima missione chiamata «FUTURA», che faceva parte dell’Expedition 43, della durata di 6 mesi durante la quale ha svolto numerosi esperimenti sia italiani che europei. È rimasta a bordo fino all’11 giugno 2015 e ha così ottenuto il record europeo e femminile per il tempo più lungo passato nello spazio con un singolo volo. 

Samantha Cristoforetti è tornata nella Stazione Spaziale Internazionale per la sua seconda missione, Minerva, il 27 aprile 2022. In questo caso Samantha è stata lanciata con la capsula SpaceX Crew Dragon chiamata Freedom. Il 21 luglio 2022 Samantha ha completato la sua prima passeggiata nello spazio insieme a Oleg Artemyev. Non solo questa è stata la prima passeggiata spaziale di Samantha, è stata anche la prima passeggiata spaziale condotta da una donna europea e la prima da un europeo in una tuta spaziale Orlan (russa) sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il 28 settembre 2022 Samantha Cristoforetti è diventata la prima astronauta donna europea a diventare comandante della ISS. Dopo 170 giorni, la navetta Dragon è rientrata sulla Terra, ammarando il 14 ottobre 2022.

Immagine che contiene vestiti, persona, Pilota, cabina di pilotaggio

Figura 1 - Samantha Cristoforetti

Nel novembre 2022 l’ESA ha completato la selezione del nuovo gruppo di astronauti europei. Diciassette in tutto, otto le donne, selezionati fra oltre 22mila candidati. Fra le riserve ci sono due italiani – Andrea Patassa, trentunenne di Spoleto, e Anthea Comellini, trentenne di Chiari – e la ricercatrice del CNR Megane Christian, che oltre alle nazionalità britannica, australiana e neozelandese ha anche quella italiana. Tra i cinque astronauti di carriera abbiamo due donne, Sophie Adenot (Francia), e l’astrofisica Rosemary Coogan (Gran Bretagna).

Anthea Comellini, la prossima astronauta italiana, lavora presso il dipartimento di ricerca e sviluppo della Thales Alenia Space, a Cannes. Si è laureata in ingegneria aerospaziale all’Università di Milano nel 2014 e ha continuato gli studi con un master al Politecnico di Milano, un altro all’Università di Paris-Saclay e un diploma nella Scuola di ingegneria di Tolosa. Dopo aver completato il dottorato, Comellini ha lavorato come ingegnere all’ESOC – lo European Space Operations Center dell’ESA a Darmstadt, in Germania – per la determinazione dell’orbita di missioni interplanetarie, seguendo operazioni di navigazione nello spazio profondo per missioni come BepiColombo, Gaia, Mars Express e il Trace Gas Orbiter di ExoMars.

Completiamo questo articolo con un ultimo sguardo verso la Russia.

Nell’ottobre del 2021 i Russi riuscirono a vincere un’altra sfida “occulta” con gli americani: realizzare il primo film girato nello spazio. Tom Cruise stava cercando da alcuni anni di raggiungere un accordo con la NASA per essere trasportato a bordo della ISS dove voleva girare uno degli episodi di “Mission Impossible”. Questa si è rivelata una missione impossibile anche per lui, viste le lungaggini burocratiche che ha dovuto affrontare…. Nel frattempo, l’agenzia spaziale Russa (RSA) ha raggiunto un accordo per inviare nell’ISS un’attrice, Yulia Peressild, e il suo regista, Klim Shipenko, 

Yulia Peressild e il regista Klim Shipenko sono decollati il 5 ottobre 2021 dal cosmodromo russo di Baikonur, Kazakistan, insieme al cosmonauta veterano Anton Chkaplerov. Il film, intitolato “The Challenge” ha come protagonista una chirurga che viaggia a bordo della ISS in una missione per salvare la vita di un cosmonauta. Purtroppo, non è mai stato distribuito in Europa, perché è stato prodotto durante la guerra in Ucraina.

Nel 2022 un’altra cosmonauta russa ha volato verso la ISS per la prima volta a bordo della Crew Dragon anziché della Soyuz. Si tratta di Anna Kikina. È partita per la sua prima missione spaziale il 5 ottobre 2022 con SpaceX Crew-5 per prendere parte all'Expedition 68 della Stazione spaziale internazionale (ISS). Il 12 marzo 2023 è tornata sulla Terra dopo 157 giorni nello spazio. Venne scelta da Roscosmos come la cosmonauta che avrebbe fatto parte della SpaceX Crew-5 a fronte di un importante accordo siglato tra NASA e Roscosmos e fortemente voluto da Sergei Krikalev, il responsabile del volo umano di Roscosmos. Krikalev aveva intuito l’importanza di mantenere stretti i rapporti all’interno dell’equipaggio fra russi e americani, per evitare potenziali conflitti a bordo dovuti anche all’inasprimento della situazione politica internazionale causati dalla guerra in Ucraina. Per cui si fece portavoce di uno storico accordo (che ricalcava quello raggiunto in passato con la NASA per i voli Shuttle) che prevede che un cosmonauta russo partecipi a ogni volo della navetta americana Crew Dragon mentre un astronauta americano volerà a bordo della Soyuz

Infine, l’ultima cosmonauta russa, o meglio bielo-russa, a volare a bordo della ISS è stata Marina Vasilevskaja. È una cosmonauta bielorussa che è stata assegnata come partecipante al volo spaziale della Soyuz (2) il cui lancio era previsto il 21 marzo 2024. 20 secondi prima della partenza il lancio è stato annullato per problemi tecnici e rimandato. È stato comunque fatto il 23 marzo. Dopo aver trascorso 12 giorni sulla Stazione spaziale internazionale è tornata sulla Terra. È un'assistente di volo e istruttrice della compagnia aerea nazionale bielorussa Belavia Airlines che lavora con gli equipaggi degli aerei Boeing ed Embraer. 

Concludiamo la nostra carrellata con la prima donna americana che andrà sulla Luna, Christina Koch. È stata selezionata nel Gruppo 21 degli astronauti NASA il 17 giugno del 2013, ha completato l’addestramento nel luglio del 2015. È stata lanciata per la sua prima missione il 14 marzo 2019 dal Cosmodromo di Baikonur (3) con il comandante russo Aleksej Ovčinin e l'astronauta NASA Nick Hague. Il 28 dicembre 2019 ha superato il record di permanenza nello spazio per una donna, precedentemente detenuto dalla collega Whitson.

Christina è stata selezionata per far parte della missione Artemis II, che durerà circa dieci giorni, e testerà lo Space Launch System e la capsula Orion per la prima volta con un equipaggio a bordo, con l’obiettivo di valutare i sistemi della navicella e la sicurezza dell’equipaggio nello spazio profondo durante il viaggio verso la Luna. La NASA ha ufficialmente reso noto che Koch farà parte, come specialista di missione, dell'equipaggio di Artemis II, in volo in orbita intorno alla Luna, assieme ad altri due astronauti statunitensi (Reid Wiseman, comandante, e Victor Glover, pilota) ed uno canadese (Jeremy Hansen, specialista di missione). La missione era in programma per aprile 2026 ma recentemente è stato annunciato un ritardo a metà 2027.

Attendiamo quindi con trepidazione di seguire Christina nella sua avventura lunare. 

Immagine che contiene vestiti, persona, Viso umano, sorriso

Figura 2 - Equipaggio Artemis II con Christina Koch

Annotazioni:

Soyuz TM12

2 Soyuz MS-25

3 Sojuz MS-12

LILIANA RAVAGNOLO 

BIONOTA 

Liliana Ravagnolo (laureata in Psicologia) inizialmente ha lavorato come responsabile della selezione del personale per Aeritalia Gruppo Sistemi Spaziali.

Dal 1998 ha intrapreso la carriera di istruttore tecnico per gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale

Ha poi ricoperto in ALTEC il ruolo di responsabile delle Operazioni di Missione e del Training ed è stata responsabile della definizione, sviluppo e certificazione del training per gli operatori di terra del Rover Operations Control Center (ROCC) la centrale operativa che da ALTEC seguirà la missione ExoMars 2028.

Si è occupata a lungo di eventi di Education ed Outreach. Dal gennaio 2025 ha smesso l’attività lavorativa e si dedica a diffondere la cultura spaziale presso le scuole e le organizzazioni che richiedono la sua presenza.




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