Die Museumsinsel... ovvero l'Isola dei musei! (ALLA SCOPERTA DI BERLINO) ~ di Carla Mazzarelli - TeclaXXI
ALLA
SCOPERTA DI BERLINO
Carla
Mazzarelli
Die
Museumsinsel…ovvero l’lsola dei musei!
Milioni
di anni fa tutta l’area di Berlino era un mare, lo Zechstein, e infatti la
città è stata fondata su una serie di piccole isole emerse in una valle fluviale
durante l’ultima glaciazione. Il sostrato della città è costituito di sabbia e
sale, tanto tanto sale dello Zechstein, il vasto mare interno che si formava
circa 250 milioni di anni fa mentre la Pangea cominciava a spaccarsi e si
estendeva dall’est dell’Inghilterra attraverso la Germania fino alla Polonia.
Per semplificare, era un bacino di evaporazione in cui l’acqua evaporando
lasciava dietro di sé depositi salini che formavano strati rocciosi. L’area su
cui sorge la città di Berlino è caratterizzata dalla presenza di falde
freatiche e un terreno acquitrinoso con l’acqua a pochi metri, a volte
pochissimi, sottoterra.
Questo
spiega la presenza di una rete di tubi rosa e azzurri che scorrono
intersecandosi in maniera dinoccolata sopra le teste dei berlinesi, soprattutto
in prossimità di cantieri importanti. I tubi servono a drenare l’acqua e a
scongiurare che possa “esplodere” inavvertitamente con gravi conseguenze;
l’acqua dei tubi viene convogliata nel fiume Sprea e nei numerosi canali di
Berlino. Perché proprio rosa e azzurri e dinoccolati? – mi chiederete. La forma è per evitare che l’acqua si congeli
a causa delle basse temperature invernali, i colori sono per dare un tocco di
leggerezza, tutto qui! Ma qual è il senso di questa introduzione? Perché
l’isola dei musei sembra sia stato il nucleo principale attorno al quale, a
partire dal secolo XIII, è sorta la città.
Secoli
dopo, fu l’archeologo Aloys Hirt a proporre a Federico Guglielmo II di Prussia
la costruzione di un museo per esporre le opere d’arte e, qualche anno più
tardi, l’architetto Karl Friedrich Schinkel ricevette l’incarico di progettarlo
mentre a Wilhelm von Humboldt fu affidata la presidenza della Commissione per
la realizzazione del museo.
Nel
1830 fu terminato l’Altes Museum, nel 1859 il Neues Museum, poi nel 1896 la
Alte Nationalgalerie, il Bode Museum nel 1904 e, l’ultimo dei cinque, il
Pergamonmuseum nel 1930. La Seconda guerra mondiale vanificò gran parte
dei sacrifici affrontati per la costruzione dell’isola dei musei, circa il 70%
andò distrutta!
Nel
1987 una apposita commissione propose di ristrutturare quanto era stato
devastato, ma l’inizio dei lunghi e costosissimi lavori fu traslato alla fine
degli anni Novanta quando venne approvato il Masterplan Museumsinsel. Nel 1999
l’Isola dei musei ha meritato di essere proclamata patrimonio dell’umanità
dall’Unesco. Il 9 luglio del 2021 è stata inaugurata la stazione U-Bhan
Museumsinsel, ma mi permetto di consigliarvi, tempo permettendo, di salire a
bordo di uno dei tanti barconi che solcano le acque dello Sprea e godervi la
magnificente vista dal fiume.
La
Museumsinsel merita almeno un paio dei nostri giorni a Berlino. Ce n’è per
tutti i gusti, dal Neoclassicismo all’antico Egitto, dalla scultura alla
pittura… anche solo la visione del busto di Nefertiti o il quadro L’isola dei
morti di Böcklin meritano la visita.
In
particolare, l’Altes Museum ospita collezioni antiche d’arte greca, etrusca e
romana, il Neues una splendida collezione di papiri e una dell’antico Egitto. La
Alte Nationalgalerie ci apre il meraviglioso mondo della scultura e pittura
neoclassica, romantica e impressionista. Una collezione strepitosa! Fra i tanti
artisti, le opere di Adolph Menzel, Kaspar David Friedrich e Karl Friedrich
Schinkel. Ultimo il Pergamon, attualmente in fase di ristrutturazione. Di
questo meraviglioso museo ho già scritto in un articolo di qualche mese fa, ma
appena riaprirà comprate un biglietto aereo per Berlino e andate a
visitarlo…non ve ne pentirete! Ovviamente oltre alle collezioni permanenti,
informatevi sui siti web delle mostre temporanee.
WWW.
visitBerlin.de (anche in italiano), per esempio, è un sito ben strutturato e
molto interessante che offre anche la possibilità di acquistare biglietti, non
solo per le mostre, ma anche per spettacoli teatrali, musicali, concerti, giri
in barca e in bici, insomma tutto quello che vi verrà in mente di vedere o fare
una volta a Berlino. E poi ci sono io, e sarò felice di darvi qualche dritta,
basterà contattarmi su TeclaXXI. Vi do un consiglio: la domenica all’ora di
pranzo, dopo esservi saziati di arte, fate felice il vostro stomaco sedendovi
per un brunch in uno dei tanti localini nei paraggi dei musei. Tschuss…
BIONOTA
Sono nata a Roma nel 1957.
Dopo essermi laureata in Lettere presso l'università La Sapienza, sono entrata in ruolo ed ho insegnato prevalentemente nei licei artistici. Venuta in contatto col mondo dell'arte, soprattutto romano, ho aperto negli anni ’90 una galleria d'arte nel quartiere di Trastevere dove ho esposto numerose mostre di pittori e scultori, emergenti e non. Una bella e molto impegnativa esperienza durata circa dieci anni.
Successivamente ho conseguito tre Master presso l'università Tor Vergata, importanti sia per la mia formazione personale che per la mia professione di docente.
Nel 2007 ho scoperto Berlino, diventata la mia seconda patria e dove trascorro alcuni mesi dell'anno.
Mi diverto con il teatro amatoriale “calcando le scene" da circa dieci anni.
A gennaio del 2024 ho autopubblicato su Amazon il mio primo romanzo intitolato Una via tranquilla e ora mi dedico alla stesura del secondo.
Complimenti davvero , ottimo articolo. Viene voglia di partire all'istante. Daniela Larcan
RispondiEliminaGrazie
EliminaIl fascino della passione che emani per questa città è coinvolgente! Complimenti!
RispondiEliminaEugenio
Grazie
EliminaCara Carla, hai fatto percepire il respiro lungo che anima Berlino, la sua anima, imprevedibile, di sale e acqua. Dalle radici di sale di Pangea nasce, grazie agli umani, il nucleo della città, ed è un nucleo d'arte. Molto bello!
RispondiEliminaBrava! Civilissima Berlino. Peccato per il clima, altrimenti...quasi quasi...Luigi de Cinque
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