As minhas Lisboas: viaggio nei Lusiadi di Camões, parte I - Ecco che ti rivedo, Lisbona Tago e tutto (TRADUTTOLOGIA) ~ di Isabel Violante - TeclaXXI
TRADUTTOLOGIA
AS MINHAS LISBOAS
Viaggio nei Lusiadi di Camões
di ISABEL VIOLANTE
Parte I- Ecco che ti rivedo, Lisbona Tago e tutto (F. Pessoa)
Jacqueline Spaccini©2025
Sono tornata a Lisbona la scorsa primavera (per Lisbona dovrò sempre usare il verbo “tornare”, perché lì sono nata, li ho i miei primi ricordi, da lì vengono i miei sogni e miti, lì ho posto la mia Itaca).
Sono tornata a Lisbona, la città della mia prima infanzia e di tutte le estati della mia giovinezza, la città della prima lingua in cui ho balbettato e poi detto e letto il mondo.
Sono tornata a Lisbona e faceva stranamente freddo, mi mancava sempre un golfino o un ombrello. Mi mancava qualcosa e mi accompagnavano fantasmi. Ma in quei giorni uggiosi convergevano tutti gli IO che mi hanno composta, frammenti letture e amici.
Mi hanno raggiunta per prime Monica, la studiosa che danza e che vorrebbe far
stare dieci luoghi e diecimila leghe in un solo pomeriggio, e poi Marianne,
l’amica editrice che da tempo mi ha insegnato ad avere «sempre un viaggio
previsto in anticipo», e ci siamo nutrite di azulejos e pasteis.
Poi sono passati una sera a Lisbona – cosa inaudita – alcuni compagni della
Scuola Media di Casablanca, inattesa e gioiosa apparizione di cinquantenni
spigliati.
E poi ho ritrovato Inès, l’amica di anni difficili: quello della maturità che
cominciai al liceo Charles Lepierre di Lisbona ma proseguì a Strasburgo, con la
morte di mio padre a fare da spartiacque tra l’infanzia e l’età adulta;
compagna anche dell’arrivo disincantato a Parigi, dei nostri teneri e spavaldi
«à nous deux».
Incontri intatti.
Questa successione di amici è
una successione di vite e di luoghi che, per qualche sortilegio, si ritrovano
tutti qui, in questa città dove mi conduce il gusto smisurato per le parole, i
libri, la poesia.
Sono tornata a Lisbona perché sto riprendendo una traduzione cominciata una vita fa: da quasi trent’anni traduco in italiano i Lusiadi di Camões, il poema epico della fine del Cinquecento che narra il viaggio di Vasco da Gama e le scoperte portoghesi. La donna che sono adesso è molto diversa da quella che firmò l’imprudente contratto; e anche il testo di Camões, benché sembri immobile, è cambiato, perché il nostro mondo è cambiato, e noi lo leggiamo diversamente.
Di queste rivoluzioni astrali o
testuali, di queste intersezioni sentimentali, del traghettare sensazioni,
paesaggi e imprese da una lingua all’altra, da un secolo all’altro, da una
forma fissa a una forma incerta, di questi viaggi miei, delle parole e dele
cose vorrei render conto regolarmente su TeclaXXI, a cui approdo grazie alla benevola
maieutica di Jacqueline Spaccini.
ISABEL VIOLANTE
BIONOTA Sono nata a Lisbona nel 1969. Mio padre, italo-portoghese, era stato architetto ed era poi tornato alla pittura (cfr. https://italoviolante.
Mi sono laureata su Ungaretti traduttore, insegno lingua e cultura italiana all’università Panthéon-Sorbona di Parigi, e traduco poesia e saggistica dall’italiano e dal portoghese in francese, poesia dal francese in italiano. Dal 2023 presiedo l’associazione francese Ent’Revues (https://www.
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