L'ODORE DEL MARE A NIZZA di Tiziana Jacoponi (laboratorio sensoriale)
LABORATORIO SENSORIALE
L’ODORE DEL MARE A NIZZA
DI TIZIANA JACOPONI
Come canta Finardi[1],
«l'amore non è nel cuore ma è riconoscersi dall'odore».
Ogni mare, ogni spiaggia ha il suo odore, che varia con le stagioni e le ore[2]:
«gli piaceva il sciàuro, l'odore del porto di Vigata…. quello di Vigata era un dosaggio perfetto tra cordame bagnato, reti asciucate al sole, iodio, pesce putrefatto, alghe vive alghe morte, catrame. E proprio in fondo in fondo un retrodore di nafta. Incomparabile».
Secondo Montalbano.
Stuparich scrive che:
«sapendo navigare i chioggiotti, “ad occhio” e “a naso” senza strumenti e carte nautiche , conoscevano il fondo del mare meglio della loro terra [4]».
Eppure, l'odorato sfugge a qualsiasi tentativo di classificazione come il racconto di mare o la canzone popolare del mare, secondo quanto affermano i curatori delle due antologie esistenti sull’argomento[5].
Odore di salamoia[6]: è
l'odore della nave, metafora della partenza del viaggio, del partire per non
ritornare. È l’odore della spiagge italiane del Mediterraneo, vicino ai porti.
Odore di alghe frammisto a salsedine
è invece l’odore delle spiagge liguri o toscane.
Tutta questa
introduzione serve a me per parlarvi della città in cui vivo da 5 anni: Nizza.
Il mare costeggia la città per ben 6 chilometri. Non
ha odore, ma cambia di colore e di umore a ogni momento della giornata. Il mare
non vive nella città che si è costruita allontanandosi dai suoi bordi, forse
per difendersi – in passato – dalla sua
furia.
Nizza, città balneare,
non ha spiaggia, bensì distese infinite di ciottoli i galets che mettono a dura prova e i
piedi e la schiena.
La spiaggia a Nizza è – come in India – un luogo di vita. Ci si va a fare il bagno, a passeggiare, a fare sport, a dipingere. Tutto è buono: ci si fanno picnic, feste, e volendo d’estate tornei di beach volley.
I nizzardi e i turisti si siedono ai
margini e guardano il mare, lasciandosi rapire dalla bellezza imponente del suo
colore.
TIZIANA JACOPONI
[1]
Eugenio Finardi «Non è nel cuore» in Diesel, 1977. Per tutte le
citazioni da canzoni si fa riferimento al sito: www.la musicaitaliana.com
[2] Andrea Camilleri, La gita a Tindari. Palermo, Sellerio, 2000,
p.17-18 (anche per la citazione successiva).
[3] Gino Paoli, Sapore di sale,
(singolo, lato A), RCA, 1963.
[4] Antonio Stuparich Quarant’anni
in salamoia, Sarzana, Grafica Zappa, 1991, p.42.
[5] Monica Farnetti, Mare
Nostrum. Milano, Mursia,1994, p.5,6,8.
Virgilio Savona - Michele Straniero, I Canti del
Mare nella tradizione popolare italiana. Milano, Mursia, 1980, p.17 e 29.
[6] Antonio Stuparich, cit.
BIONOTA
Tiziana Jacoponi vive a Nizza. La sua formazione e i suoi interessi sono il frutto di molteplici influenze. Francesista, si è occcupata di didattica dell'insegnamento del Francese lingua straniera. Ha lavorato sia in Italia che in Francia alternando esperienze di insegnamento tra scuola secondaria e università. Ha conseguto un dottorato di ricerca nel 2010 in cotutela tra Paris Nanterre e Roma Tre su Cristina Comencini e la cinéécriture. Nel 2020 ha ottenuto un Master in formazione dei formatori presso l’Université de Paris XII. Attualmente è al terzo anno di formazione per diventare insegnante di yoga. Ha al suo attivo alcune pubblicazioni e numerose partecipazioni a convegni internazionali . È cavaliere della Repubblica Italiana e ha ottenuto les Palmes Académiques.
Complimenti ottoma descrizione son riuscia a aentira lodore del mare brava Tiziana . B
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