La chaise bleue - Nizza e il colore blu (LABORATORIO SENSORIALE) ~ di Tiziana Jacoponi - TeclaXXI
LABORATORIO SENSORIALE
Tiziana Jacoponi
La chaise bleue – Nizza e il
colore blu
Nel 1958
Domenico Modugno vinse il Festival di Sanremo cantando Nel blu dipinto di
blu, felice di stare lassù1.
Personalmente, da
quando mi sono trasferita a Nizza, il blu del mare mi intriga e mi affascina.
Come Bartlebooth,
il personaggio di Perec in La vie mode d’emploi, fotografo senza sosta
il colore blu del mare in tutte le sue sfumature. Intendo: dal blu intenso,
quasi turchese, al blu lattiginoso e grigiastro dei rari giorni cupi.
A Nizza il blu è
presente anche nel simbolo della città: la chaise bleue (la sedia
blu).
A tal punto è il
simbolo della città, che nel 2014 il sindaco ha chiesto a un artista
contemporaneo[1] di realizzare una
scultura su tale soggetto. La si può ammirare lungo la Promenade des Anglais.
Perché questo
simbolo? E che cosa rappresenta?
Per rispondere
ai due quesiti bisogna risalire agli inizi del XX secolo, quando Nizza si
afferma come città di vacanza. Lungo la Promenade des Anglais vengono collocate
delle seggiole in vimini, che permettono ai villeggianti di riposarsi,
scambiare due chiacchiere. Per sedercisi
bisognava pagare,
Nel secondo dopoguerra, intorno agli anni Cinquanta,
il detentore della concessione Jacques Ballanger ha l’idea geniale di renderle
durature. Pertanto, chiede a un artigiano locale che abita sulle colline di
Nizza, a Tourette Levens, di creare delle seggiole piu resistenti e facili da
spostare.
Charles Tordo
(così si chiamava l’artigiano) si ispira al mare, usa il ferro e lo dipinge[2]. E, ironia
della sorte o segno del destino, io a Nizza abito in uno dei palazzi in cui lui
risiedette dopo il successo della sua invenzione…
La sedia è
concepita per resistere alle intemperie. I villeggianti, nome che si dava
allora ai turisti, chiamati più precisamente les Hivernants, si
siedono e guardano il mare. Il blu è il colore del mare del Mediterraneo e a
Nizza si sfiora talvolta il turchese
In breve, diventano
così «incontournables», cioè imprescindibili, che i turisti le rubano e
nel 1990 si smette di fabbricarle.
La città di
Nizza chiede a un altro artista, di nome Willemotte, di rifare le sedie e di
dipingerle in blu. Sono poste nuovamente sulla Promenade, ma continuano
a essere rubate.
Allora il Comune
decide di fissarle al suolo, in modo che nessuno le potrà più rubare.
E oggi la
chaise bleue è anche il nome di una catena di negozi…e il simbolo della città
è diventato un vero e proprio marchio commerciale che si declina in tanti
oggetti e souvenir.
Insomma, quando
verrete a Nizza, sedetevi su una delle chaises bleues e godetevi il mare.
[1]
Cf https://sab-nice.fr/chaise-bleue
[2] Le sedie saranno bianche, blu e talvolta
rosse. Saranno lungo tutto il litorale da Menton a Juan Les Pins.
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TIZIANA JACOPONI
BIONOTA
Tiziana Jacoponi vive a Nizza. La sua formazione e i suoi interessi sono il frutto di molteplici influenze. Francesista, si è occcupata di didattica dell'insegnamento del Francese lingua straniera. Ha lavorato sia in Italia che in Francia alternando esperienze di insegnamento tra scuola secondaria e università. Ha conseguto un dottorato di ricerca nel 2010 in cotutela tra Paris Nanterre e Roma Tre su Cristina Comencini e la cinéécriture. Nel 2020 ha ottenuto un Master in formazione dei formatori presso l’Université de Paris XII. Attualmente è al terzo anno di formazione per diventare insegnante di yoga. Ha al suo attivo alcune pubblicazioni e numerose partecipazioni a convegni internazionali . È cavaliere della Repubblica Italiana e ha ottenuto les Palmes Académiques.




Brava delle nipote brave della mia brava sorella. ...e bravi tutti intorno a lei che hanno capito che era la più brava!!!
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