DIARIO DI BORDO/Paraguay (I PARTE) ~ di Massimo Provinciali (REPORTAGE) - TeclaXXI
VIAGGIARE
Diario di bordo/Paraguay
di Massimo Provinciali
Prima parte
Il Paraguay è una terra con una storia tormentata, passato attraverso una non facile indipendenza dalla Spagna. Nel 1870, una guerra contro la coalizione Argentina/Brasile/Uruguay ha quasi dimezzato il suo territorio e sterminato un’intera generazione maschile.
La dittatura di Alfredo Stroessner Matiauda, iniziata
negli anni ’50 e durata quasi quarant’anni, ne ha modellato la fisionomia
finale di tipica Repubblica Sudamericana, formalmente democratica (con regolari
elezioni nazionali e locali), ma sostanzialmente governata da una classe
politica ancora oggi in gran parte corrotta e collusa con il narcotraffico. Nel
sistema sociale, è visibile l’enorme divario che esiste tra una ridotta alta
borghesia latifondista/imprenditoriale e una classe povera in gran parte «polverizzata»
nelle campagne.
photo ©Frank Scherschel
Il Paraguay è il sesto produttore mondiale di soia, ma se lo confrontiamo con la dimensione territoriale dei primi cinque (Brasile, USA, Argentina, Cina e India), è evidente il forte impatto sul territorio. Con il Brasile, condivide la centrale idroelettrica più grande del mondo, quella di Itaipú. Purtroppo, i ricavi generati da queste eccellenze non sono equamente ridistribuiti tra la popolazione, anzi spesso prendono la via delle multinazionali estere, con la conseguenza, come detto, di una forbice molto larga tra un ceto ricco e uno molto povero.
Campi coltivati a monocultura di soia ~ zona di San Pedro (immagine Google Maps)Il Paraguay è anche fuori dalle mappe della grande comunicazione: per i media occidentali è come se non esistesse: avete mai sentito parlare delle inondazioni che ciclicamente riguardano alcune zone? Sapete che è uno dei grandi crocevia del narcotraffico sudamericano? E qualcuno è al corrente dei tentativi di sommossa popolare che pure si sono verificati negli ultimi anni, addirittura con assalti al Parlamento?
Raramente si ha occasione di avere notizie[1] su questo Paese dimenticato.
A
completare il quadro, in Paraguay, lo Stato sociale è pressoché assente. Al di
là, ancora una volta, di alcune posizioni di facciata, come per esempio “el dia del maestro”, celebrato in Paraguay per il riconoscimento - in astratto - della dignità riconosciuta agli
insegnanti. La scuola e la sanità, al di fuori della capitale Asunción e di un paio
di grandi città, sono quasi totalmente trascurate.
È
quindi necessario, anzi imprescindibile, parlare del ruolo di supplenza che
ricoprono in questi settori alcune Organizzazioni di volontariato, quali l’Associazione
Mango (dal frutto tipico del Paraguay), della quale faccio parte ormai da
diversi anni.
photo ©Massimo Provinciali
L’Associazione Mango (https://associazionemango.org/), si occupa di progetti a sostegno dell’infanzia povera del Paraguay, e ha creato un legame diretto e profondo tra l’Italia e quel Paese. L’Associazione ha presenze importanti a Roma, nella Provincia di Verona, a Civitanova Marche e, recentemente, anche in Puglia, mentre in Paraguay l’attività si concentra nelle città di Carapeguá, a 80 km da Asunción, e di Pilar, alla confluenza tra i fiumi Neembucú e Paraguay, il quale ultimo segna il confine occidentale con l’Argentina.
L’Associazione è laica e conta sulla collaborazione assolutamente gratuita e volontaria di chiunque voglia dare una mano secondo le proprie capacità e possibilità, mentre in Paraguay il punto di riferimento è la congregazione delle Suore Redentoriste di Carapeguá, donne estremamente attive e propositive, molto lontano dalla nostra visione stereotipata tutta velo e rosario, capitanate dalla Hermana Fabiola, che, con locuzione machista, potrebbe essere definita hombre vertical!
photo ©Massimo Provinciali
L’attività dell’Associazione è nata più di venti anni fa, con un (se vogliamo) banale progetto di adozioni a distanza: madrine e padrini italiani finanziavano le necessità di specifiche famiglie povere paraguaiane per permettere il completamento del percorso di studi dei bimbi (grembiuli, quaderni, materiale scolastico, arredi per le scuole di campagna…); questo sistema ha creato relazioni dirette che, attraverso la corrispondenza prima e grazie ai miglioramenti tecnologici ora, hanno davvero legato le famiglie adottanti e quelle dell’adottato.
photo ©Massimo ProvincialiA questo progetto se ne è col tempo aggiunto un altro: la realizzazione a Carapeguá di due case-famiglia dove due coppie paraguaiane crescono, fino ad una eventuale adozione o alla maggiore età, anche 10 bambini ciascuna (sembrano molti, ma i paraguaiani vengono da tradizioni di famiglie numerose), bambini abbandonati o figli di genitori «problematici» (tossicodipendenti, detenuti, ecc.). Le due case-famiglia sorgono in un’area, denominata Villa del Sol, in cui trovano posto anche un asilo nido, una sala-magazzino e un locale recentemente assegnato a una Scuola di musica per ragazzi di livello nazionale.
photo ©Massimo Provinciali
Da qualche anno, ha preso il via un terzo progetto battezzato Mamòn (altro frutto tipico del Paraguay), il cui obiettivo è fornire assistenza domiciliare a quei bambini che vivono nelle campagne e soffrono di disabilità. Questa assistenza si concretizza in presidi sanitari (busti, carrozzine, pannolini), fisioterapia, medicinali difficilmente reperibili.Purtroppo, molti di questi fanciulli hanno uno scarso orizzonte di sopravvivenza, ma almeno si cerca di alleviarne il più possibile le sofferenze. >>>>>> (continua)
photo ©Massimo Provinciali
La seconda parte sarà pubblicata il 22 ottobre 2024
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[1] A parte Internazionale, Vatican News e qualche rivista telematica pacifista come per esempio peacelink.it
MASSIMO PROVINCIALI
BIONOTA
Massimo Provinciali (Roma, 1958). Laureatosi in Giurisprudenza nel 1982, ha lavorato nella Pubblica Amministrazione, specializzandosi nel settore portuale e delle concessioni demaniali, fino a diventare Direttore generale del Ministero infrastrutture e trasporti. Ha praticato, sia pure a livello non agonistico, calcio, nuoto e tiro con l’arco e recitato in diverse compagnie amatoriali. Il suo hobby prediletto è la musica, ascoltata (dalla lirica all’heavy Metal) e suonata (per la quale predilige gli strumenti della sezione ritmica, basso e batteria). È fondatore della band soul/blues Manifé (YouTube, Manifé Official). Da tempo si occupa di diritto costituzionale e di aiuti umanitari in Paraguay.
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