Diario di bordo/Paraguay (II parte) ~ di Massimo Provinciali (REPORTAGE) - TeclaXXI

 Diario di bordo/Paraguay 

                                                    La consegna dei pacchi ~ tutte le foto sono di  ©Massimo Provinciali


di Massimo Provinciali 

Seconda parte 



* La prima parte è stata pubblicata da TeclaXXI l'8 ottobre 2024

L’Associazione è laica e conta sulla collaborazione assolutamente gratuita e volontaria di chiunque voglia dare una mano secondo le proprie capacità e possibilità, mentre in Paraguay il punto di riferimento è la congregazione delle Suore Redentoriste di Carapegu, donne estremamente attive e propositive, molto lontano dalla nostra visione stereotipata tutta velo e rosario, capitanate dalla Hermana Fabiola, che, con locuzione machista, potrebbe essere definita hombre vertical!.

 

                                                Cynthia ed Elisandra (sono le suore, las Hermanas)

L’attività dell’Associazione è nata più di venti anni fa, con un, se vogliamo, banale progetto di adozioni a distanza: madrine e padrini italiani finanziavano le necessità di specifiche famiglie povere paraguaiane per permettere il completamento del percorso di studi dei bimbi (grembiuli, quaderni, materiale scolastico, arredi per le scuole di campagna…); questo sistema ha creato relazioni dirette che, attraverso la corrispondenza prima e grazie ai miglioramenti tecnologici ora, hanno davvero legato le famiglie adottanti e quelle dell’adottato.

A questo progetto se ne è col tempo aggiunto un altro: la realizzazione a Carapeguà di due case-famiglia dove due coppie paraguaiane crescono, fino ad una eventuale adozione o alla maggiore età, anche 10 bambini ciascuna (sembrano molti, ma i paraguaiani vengono da tradizioni di famiglie numerose), bambini abbandonati o figli di genitori “problematici” (tossicodipendenti, detenuti, ecc.). Le due case-famiglia sorgono in un’area, denominata Villa del Sol, in cui insistono anche un asilo nido, una sala-magazzino e un locale recentemente assegnato ad una Scuola di musica per ragazzi di livello nazionale.

Hermana Auxi

Da qualche anno, ha preso il via un terzo progetto battezzato Mamòn (altro frutto tipico del Paraguay), il cui obiettivo è fornire assistenza domiciliare a quei bambini che vivono nelle campagne e soffrono di disabilità. Questa assistenza si concretizza in presidi sanitari (busti, carrozzine, pannolini), fisioterapia, medicinali difficilmente reperibili. Purtroppo molti di questi bambini hanno uno scarso orizzonte di sopravvivenza, ma almeno si cerca di alleviarne il più possibile le sofferenze. 


 DIARIO DI BORDO 2024

Il mio viaggio 2024 comincia ovviamente con l’arrivo all’aeroporto Silvio Pettirossi di Asunciòn. Sono le 5:30 del mattino, ma la Hermana Cynthia e la Hermana Auxi sono già lì ad aspettarmi, sorridenti ed affettuose come sempre, dopo aver percorso gli 80 km che separano Carapeguà dalla capitale. Una breve sosta a metà strada per gustare un’ottima chipa (ciambella di impasto di manioca), ed eccoci arrivati.

Il programma dei primi giorni prevede la razionalizzazione dei pacchi che i padrini hanno inviato dall’Italia. Infatti, tutti gli anni, nel periodo dopo le feste natalizie, nelle varie sedi dell’Associazione i padrini possono consegnare pacchi da inviare ai rispettivi figliocci o, genericamente, alle responsabili di Carapeguà e di Pilar affinché li consegnino. I pacchi viaggiano in container che dal porto di Livorno arrivano a Buenos Aires oppure a  Montevideo e da lì risalgono i fiumi Paranà e Paraguay fino ad Asunciòn. Da qui, con camion, vengono portati a Carapeguà per lo smistamento. I pacchi arrivano, ovviamente in un comprensibile disordine e ordinarli per città e poi per scuole è un lavoro lungo e faticoso, ma che viene svolto sempre con il sorriso sulle labbra, tra scherzi e musica di sottofondo, rigorosamente paraguaiana e sudamericana.

La divisione per scuole è necessaria perché le famiglie vivono sparse nelle campagne e sarebbe molto dispersivo provvedere alla consegna door to door. La Hermana Auxi prende quindi con i direttori scolastici un appuntamento e noi ci presentiamo con il pick-up e la lista dei destinatari. A ogni bambino viene scattata una foto col suo pacco che viene inviata ai padrini a certificazione dell’avvenuta consegna. Normalmente i bimbi sorridono, ma a volte li vedo intimiditi da questa sorta di cerimonia che li mette al centro dell’attenzione. Preferiscono scorrazzare del cortile della scuola e divertirsi con i loro amici. Per evitare un negativo effetto di comparazione con i bimbi che non hanno padrini o madrine, portiamo sempre qualche regalo generico per tutti (palloni, magliette di squadre di calcio, ecc.) o per la scuola (banchi, scrivanie, perfino qualche computer donato).

E’ questo un momento molto importante perché segna il punto di contatto tra le famiglie italiane e quelle paraguaiane, spesso incredule davanti al fatto che qualcuno del primer mundo (come ci chiamano) pensi disinteressatamente a loro.

Una delle consegne è stata effettuata il giorno del compleanno di Auxi e ragazzi e professori l’hanno sorpresa accogliendola in classe con una splendida torta e l’immancabile “Tanti auguri a te” che in spagnolo suona “Qué los cumpla feliz…”.

 Dopo qualche giorno mi sono trasferito a Pilar, dove c’è l’altro “distaccamento” dell’Associazione e dove vivono la mia prima figlioccia Mariza (ormai trentunenne) e la

mia attuale figlioccia Maria Nicanora. Qui il fulcro dell’Associazione, insieme alla responsabile Annamaria, italiana che vive in Paraguay da più di 30 anni, è Benilda, una laica pilaerense perfetta organizzatrice delle attività operative in loco e che mi ha fatto apprezzare un importante elemento della cucina locale, il Surubì, carnoso pesce di fiume da mangiare grigliato, impanato, in brodo e in tanti altri modi. 

E’ stata Benilda che, con un fiuto da investigatore, ha ritrovato Mariza di cui, terminata la scuola, si erano perse le tracce. Quando ci siamo rivisti  6 anni fa è stato un momento molto emozionante, per lei, ma anche per me, culminato con il fatto che, quando partii da Pilar, la famiglia al completo (lei, marito e due figlie), venne in moto sotto la pioggia alla stazione dei bus solo per salutarmi. Quest’anno hanno organizzato in mio onore l’immancabile asado (grigliata di carne), sotto l’ombra di un frondosissimo albero di Mango. Da queste parti la povertà non impedisce di condividere quel poco che c’è con gli affetti più cari.

 

                                     Il frondosissimo mango ~ tutte le foto sono di  ©Massimo Provinciali 

Esaurita la distribuzione dei pacchi nella zona di Pilar, sono tornato a Carapeguà per terminare il lavoro in sospeso e godermi un poco i bimbi di Villa del Sol. Le due coppie che crescono questi bambini sono eccezionali e hanno creato veramente un clima di famiglia che non si spezza neanche quando, come è naturale che sia, ci si ritrovi davanti ad una “rotazione” perché qualcuno o viene formalmente adottato o lascia la comunità perché maggiorenne. Ma chi se ne va resta sempre nel cuore di chi resta come un fratello di sangue e i nuovi arrivati sono immediatamente accolti come se fossero già attesi. Nelle ore libere dalla scuola i ragazzi giocano insieme spesso all’aperto, correndo per i prati ed in mezzo ad animali come cani, mucche, galline e viene in mente la provincia italiana degli anni ’50 e l’idea che per qualcuno di loro la difficoltà più grande sarà quella che però coincide con un’aspirazione: lavorare in un ufficio pubblico o privato…

 


Tra una distribuzione di pacchi e un “nascondino” con i bambini di Villa del Sol, una parte del mio soggiorno è stata dedicata anche a visitare i ragazzi del terzo progetto messo in piedi dall’Associazione, il Progetto Mamòn. Il cuore di questo progetto è Graciela, professoressa in pensione, che ha messo in piedi una rete di assistenza farmaceutica e domiciliare per ragazzi disabili che non possono certo affrontare le distanze che separano le case nei campi dalle città per avere quello di cui hanno bisogno. Abbiamo quindi proseguito la consegna a domicilio di presìdi sanitari quali carrozzine o busti e in alcuni casi abbiamo anche verificato la realizzazione di interventi tanto banali quanto necessari, per esempio la realizzazione di un bagno adiacente e comunicante con una casa, per alcuni una novità posto che nelle campagne i bagni spesso sono ad una certa distanza dalle abitazioni e le condizioni igieniche ovviamente ne risentono. 

Il mio campione personale di questo progetto è Ignacio, un ragazzo down che vive con padre, madre e una sorella poliomielitica. Ignacio è di un’arguzia e una vivacità incredibili. La prima volta che lo vidi lo invitai a scambiare due calci ad un pallone e lui, buttate all’aria le ciabattine, fece dieci giri intorno ad un albero perché sapeva che prima di giocare si deve fare riscaldamento. Anche in questo caso, quello che emerge e che tocca il cuore è l’enorme dignità di queste famiglie, povere con lavori precari, magari già con parecchi figli, che accolgono ed accudiscono queste creature sfortunate con tutto l’amore di cui sono capaci.

 Quest’anno ho trovato una bellissima novità. Con l’aiuto di alcune istituzioni, è stata istituita una Scuola di Musica che viene ospitata proprio in un locale di Villa del Sol. Sono stato accolto con una versione orchestrale dell’Inno alla Gioia, inno dell’Unione Europea, forse acerba, ma carica di passione e riconoscenza, tanto da toccare le corde dell’anima come se fosse stata eseguita dai Berliner Philarmoniker!

< Graciela

Diversi insegnanti qualificati tengono corsi per tutti gli strumenti: pianoforte, chitarra, basso, batteria, archi partendo dalla musica popolare paraguaiana, qui veneratissima, ma esplorando anche il classico e il pop. Anche la scuola di musica è diventata destinataria di donazioni dall’Italia da dove arrivano strumenti musicali e impianti di amplificazione. Si potrebbe dire che la Scuola somiglia alle scuole di musica di tutto il mondo, ma una cosa mi ha colpito: la classe di sensibilizzazione alla musica, dove a bambini di 2/3 anni viene messo in mano un piccolo violino, e, senza che tocchino le corde, con l’archetto gli viene fatta suonare una sola lunga nota… non solo si abitua l’orecchio al suono, ma, soprattutto, si fa acquisire la consapevolezza che quel suono scaturisce da un oggetto che noi governiamo con i nostri gesti.

Come l’istruzione, anche la formazione musicale è considerata uno strumento di forte emancipazione sociale, quello di cui il Paraguay ha bisogno per uscire dalla spirale di una politica predona e collusa col malaffare. La formazione delle coscienze delle nuove generazioni passa anche da percorsi come questo.

 Ma il soggiorno paraguaiano si concentra tutto nel seguire le attività dell’Associazione? Noooo… non mancano momenti conviviali, con las Hermanas Elisandra e Cynthia campionesse di karaoke, con compleanni di amici e parenti, così come non mancano momenti storico-culturali come la visita alle rovine degli insediamenti gesuiti, la Festa dell’Indipendenza, el dìa de la Madre, ecc., sempre occasione per sfilate folkloristiche e musica popolare!

 

Benilda

Il tempo passa e arriva il momento del rientro… Una ricca cena de despedida e, la mattina seguente, di nuovo all’aeroporto per la tratta Asunciòn-Madrid e Madrid-Roma. Un pezzo di cuore resta qui e un pezzo di cervello sta già pensando “L’anno prossimo torno a maggio o a giugno…?”


                                                  photo ©  Luis Argerich CC By 2.0


MASSIMO PROVINCIALI 

BIONOTA

Massimo Provinciali (Roma, 1958). Laureatosi in Giurisprudenza nel 1982, ha lavorato nella Pubblica Amministrazione, specializzandosi nel settore portuale e delle concessioni demaniali, fino a diventare Direttore generale del Ministero infrastrutture e trasporti. Ha praticato, sia pure a livello non agonistico, calcio, nuoto e tiro con l’arco e recitato in diverse compagnie amatoriali. Il suo hobby prediletto è la musica, ascoltata (dalla lirica all’heavy Metal) e suonata (per la quale predilige gli strumenti della sezione ritmica, basso e batteria). È fondatore della band soul/blues Manifé (YouTube, Manifé Official). Da tempo si occupa di diritto costituzionale e di aiuti umanitari in Paraguay.


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