Shoegaze - sfocature dell'essere ~ di Federico Preziosi (POESIA) - TeclaXXI
POESIA
Federico
Preziosi
Shoegaze - sfocature dell’essere
In dissolvenza
Affondi la memoria nel falasco
non lontano dal centro dell'incontro.
La natura si apparta spesso al suolo,
è come il ciclo mortale del sonno
le mani sporche le labbra asciutte
nel desiderio spinto di raccogliersi,
un ignoto piacere del non vivere
per ingannare il male che si dice.
Sopravviversi
Degli oggetti conosci l'affanno
che irride il fiato mozzo del passato
si ritagliano pezzi di te stesso
i tempi morti, vivono così.
A mai selfie
Queste sembianze erodono l'intera
devozione in se stessi e si
condensano
nel pasto crudo della lingua altrui.
L'immagine aggressiva ed annoiata,
schierata in bella posa,
disattende
il campo degli sguardi, infatti ami
un rinnovarsi poi chiamato mai.
A capo
È come quell'a capo che non sa
ricominciare più come sapeva
eppure è un tempo incerto a
raccontare
che dividersi non è separarsi.
È solo un grande passo verso l'altro
il tuo ultimo, ma il mio non so quale.
Ripudio
Non appena s'apparta l'oscuro
si proietta una luce nell'altro,
la visione incompleta del campo
deprivata dei fiori di marzo.
Dopo spoglia l'amore l'affanno,
a parole nel vento risoffia
sull'autunno caduto in un lampo,
nello squarcio di terra tra fosse
e il ripudio silente di rocce.
FEDERICO PREZIOSI
BIONOTA
Federico
Preziosi è nato ad Atripalda (AV) nel 1984, ma vive stabilmente a Budapest per
lavoro. Si dedica alla divulgazione poetica per la comunità poetica Versipelle,
scrive per exlibris20, Readaction Magazine e Emme 24. Tra le sillogi poetiche
pubblicate si ricordano Variazione Madre (Controluna - Lepisma
floema, 2019) e Messa a dimora (Controluna - Lepisma floema,
2023), attualmente lavora alla pubblicazione di una nuova opera dal
titolo L’uomo qui assente. Alcune delle sue poesie sono state
tradotte in romeno e ungherese, condivide la propria attività poetica e
divulgativa sul canale Telegram https://t.me/federicopreziosi
Poesie piene di immagini suggestive e di contrasti tra luce e oscurità, amore e separazione, vita e morte. L'immagine dell'"a capo che non sa ricominciare" è potente: evoca l'idea di un ciclo interrotto, di un ritorno che non è possibile. Nonostante ciò, la separazione è descritta come un "grande passo verso l'altro", suggerendo che, anche nel distacco, c'è la possibilità di crescita o di un nuovo incontro, un tema che unisce perdita e speranza.
RispondiEliminaManuela Di Dalmazi