Il gran Nutrione (II parte) (NARRATIVA) ~ di Luigi Ananìa - TeclaXXI

 

NARRATIVA

 

Luigi Ananìa

Il gran Nutrione

Parte Seconda*


 * la prima  parte è stata pubblicata da TeclaXXI  il 21 novembre 2024



Daniele che quella mattina aveva dovuto saltare il bagno caldo la guardò, dicendo:

Lasciala andare, questa è una nutria, roditore originario del Sud America, non può stare lontano dall’acqua per tanto tempo, fra poco se ne andrà, a meno a che non sia affetta da una malattia mentale, anche le nutrie possono avere sofferenze di testa”.

Se ne andò poi nella sua sala da bagno al piano di sopra per riempire la vasca d’acqua calda. Alberta smise di urlare e quando la vasca fu piena, Daniele si spogliò e si immerse   nella schiuma della sua lozione da bagno; rimase con tutto il corpo sott’acqua a parte il viso che fuoriusciva dalla schiuma e un piede che poggiava al rubinetto dell’acqua e che girava riducendo o aumentando il gettito; poi chiuse il rubinetto e si rilassò compiacendosi del benefici dell’acqua calda sui nervi e su ogni parte del corpo. Ogni tanto cantava oppure pensava che nell’acqua la sua mente si svuotava e nello stesso tempo produceva più pensiero; e proprio mentre si sorprendeva per un pensiero mai pensato sentì uno sparo, un colpo secco senza eco, non un colpo di un cacciatore lontano, bensì uno sparo ravvicinato. Non aveva mai aveva sentito uno sparo tanto vicino, addirittura davanti la porta d’ingresso; così rimase con la testa sulla schiuma e pensò che non avesse valutato i rischi della situazione; sarebbe dovuto rimanere davanti la porta e aspettare che Alberta se ne fosse andata e avrebbe dovuto accertarsi che il suo fucile fosse chiuso a chiave nel suo ripostiglio. Infatti quando uscì dalla vasca, si affacciò e vide Alberta rientrare a casa con il fucile e poi la rivide con la bestia morta tenuta per la coda entrare nel bosco e gettarla lontano dopo averle fatto fare una serie di volteggi; poi la guardò camminare fra il bosco e la casa e tornando nella vasca gli riapparve nella mente come una donna selvatica, complice ed estranea al suo mondo, in quel momento più estranea. In un breve intervallo di tempo, dallo sparo al ritorno del silenzio, la risentì distante, come uno dei personaggi delinquenziali che ogni tanto riaffioravano dal suo passato. Ripensò a quando la conobbe  lacera e selvaggia e ai racconti sentiti sul suo passato di spacciatrice fra le aule dell’università, le piazze e i boschi di periferia; ricordò la casa dove abitava  tra la città e la macchia, un rudere di pietra pieno di fumo e di freddo, di badili, vanghe e coltelli, circondata già dai suoi maiali; si diceva che da quella casa di notte coordinasse lo spaccio nelle piazze e nei boschi vicini e che in passato fosse stata capace di uccidere ogni genere di esseri viventi, animali ed esseri umani; all’università girava la voce che ammazzava  gli uomini come i maiali, stringendoli coricati in un atto d’amore. “Forse finge di amarmi - pensò Daniele - forse di giorno non va dai suoi maiali ma incontra narcotrafficanti calabro albanesi croati, forse io non sono altro che l’oggetto del suo desiderio e il proprietario di una comoda casa con piscina e con un bosco pieno di selvaggina; può anche darsi che sia stata lei l’assassina di Clara, l’ultima donna che mi ha amato e che non si è mai saputo come è morta”. Soprattutto questa idea  entrava e usciva dai  suoi pensieri fra i vapori della sua vasca da bagno. Poi per tutto il giorno immaginò Alberta studente seguita da altri spacciatori e perdeva il senso dell’orientamento intorno casa e ai bordi della sua piscina; per alcuni minuti non riconosceva i suoi luoghi e vagava seguìto dalla sua pecora che camminava come lui con passo incerto mentre Baldo osservava entrambi disteso sull’erba. Quando riacquisiva coscienza guardava in alto e riprendeva una sola delle sue abitudini, il controllo del robottino sul fondo della piscina; lo guardava vagare sott’acqua come un essere animato e si chiedeva come fosse possibile che non si perdesse ogni centimetro quadro del fondo; l’affascinava il suo vagare continuo di ghirigori, parabole, linee e giravolte un andirivieni privo di logica ma di silenziosa efficienza. Passò tutto il pomeriggio assorto sul robottino con la pecora che ogni tanto alzava la testa cercando il suo sguardo, fin quando vide Alberta uscire dalla macchia con il suo incedere disordinato, le braccia annerite di terra  e la chioma nerastra intrisa di rametti e di fogliame; si avvicinava alla casa e Daniele capì dal  suo sguardo che si preparava a uno dei suoi assalti, già pronta a serrarlo fra i suoi arti e a congiungersi con lui; a un certo punto  la vide correre e guardandola pensò che aveva vissuto con una donna  fuoriuscita da un’altra epoca, barbara ed indenne alle buone maniere.  Ma quando le fu a un passo svanì il ricordo di lei delinquente e rivide l’Alberta complice che era l’unica persona al mondo di cui sentiva più il bisogno che la paura; si lasciò afferrare ma questa volta fu lui ad agguantarla e a portarla in posizione orizzontale; poi la strinse di una stretta lunga, come le strette di Alberta ai maiali prima di ucciderli. Lei si lasciò andare e rimasero abbracciati sulla terra smossa avvolti dal giallo sbiadito di Daniele.   

  

LUIGI ANANÌA



BIONOTA 

Luigi Ananìa si laurea in scienze agrarie presso l'università di Firenze nel 1986. Da allora scrive racconti e fa vino rosso a Montalcino presso l'azienda La Torre. Con la casa editrice Pequod ha pubblicato Il signor Ma (2000) e Cos'è questa nuvola (2011). Presso le edizioni DeriveApprodi ha curato l'antologia di racconti sul vino Confesso che ho bevuto (insieme a Silverio Novelli, 2004) e ha pubblicato Avant'ieri, storie di emigrazione tra la Sila, Torino e Buenos Aires (2009), Pixel, la realtà oltre lo schermo dei media (di nuovo insieme a Silverio Novelli 2012), Storie di volti e parole (2016) e  Bestiario umano (2021), ambedue in collaborazione con Nicola Boccianti.  

                                                              Ha scritto racconti per  Il sempliceMaltese narrazioni e Nuovi                                                                   argomenti.




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