A 125 anni dalla prima - Come nacque la Tosca di Puccini (II parte) MELODRAMMA ~ di Riccardino Massa - TECLAXXI
MELODRAMMA
Riccardino
Massa
A
125 anni dalla prima – Come nacque la Tosca di Puccini
Parte
seconda
la prima parte è stata pubblicata qui il 29 gennaio 2025
ATTO II (Villa Eremo, Monsagrati,
sulle alture del Lago di Massaciuccoli 1898-1899)
Luigi
Illica1
Maestro
buon giorno, le ho portato quei versi che lei mi ha chiesto. Non è facile, ma
ci riuscirò a ridurre il dramma di Victorien Sardou2 dagli originali
5 atti a tre atti.
Giacomo
Puccini3
Buon
giorno Luigi, ho ricevuto proprio questa mattina da Colleretto4 una
lettera di Giacosa che cambia la parte che gli avevo chiesto di modificare.
Luigi
Illica
Vedo
che sta andando avanti bene il lavoro. Certo, però, lei maestro, ha sempre
bisogno di lasciar passare qualche anno tra una composizione e l’altra.
Giacomo
Puccini
In
molti si lamentano. Uno di questi è Ricordi.
Poi
alzando un pochino il tono della voce
Ma
io non sono come quel Mascagni che scrive in continuazione, e poi io non mi
definisco un verista. I suoi soggetti come quelli di quell’altro….
Illica
lo guarda confuso
Sì,
quell’altro, Leoncavallo. I loro sono soggetti brutali e violenti. Debbo
affrontare questa concorrenza su questo terreno, ma non vorrei mai che l’opera
che sto componendo sia da definirsi un’opera verista.
Luigi
Illica
Mi
dissero che le ha scritto Sardou!
Giacomo
Puccini
Lo
fa spesso. Vuole essere costantemente informato di come sta andando avanti la
composizione.
Sa
bene come è fatto quell’uomo. Già il Ricordi ha dovuto penare per farsi
autorizzare l’utilizzo del suo dramma e se non fosse stato per Giordano5
che nel ’96 ha musicato con successo la Fedora, probabilmente non
avrebbe mai concesso di poterla musicare la sua Tosca.
Luigi
Illica
Ha
già deciso a quale teatro proporla?
Giacomo
Puccini
In
realtà, c’è Ricordi che insiste per presentarla a Roma.
Luigi
Illica
Roma?
Ma è pazzo? Non c’è città più mascagnana di quella. Vuole che diventi un fiasco
e che sia fischiata?
Laggiù
pubblico e critica sono tutti per Mascagni.
La
realtà è che vuole che affronti subito il “Nemico”. Poi Ricordi pensa che la
sua ultima composizione “Le maschere” sarà un fiasco e quindi io sarò aiutato
ad emergere in quel momento e pubblico e critica non saranno così spietati con
Tosca. Ricordi ha naso su queste cose. E poi il fatto che parli di una Roma
oscurantista e papalina potrebbe essermi favorevole di questi tempi. Anche se?
Anche
se?
Giacomo
Puccini
Anche
se quella città è ancora piena di nostalgici baciapile clericali.
Luigi
Illica
Certo
non è semplice prevedere che tutta quanta l’opera si concentri in una sola
giornata. Perché vuole interpretarla così?
Vede
Luigi, penso che debba costruirla in modo diverso da Bohème. La ho
privilegiato la poesia sull’azione, e quindi a parte tra il primo ed il secondo
atto, dal secondo al terzo e dal terzo al quarto ho potuto giocare sul tempo
trascorso. Qui no! Qui deve prevalere l’azione. La velocità che è sinonimo di
irruenza ed anche di fatalità. Pensare di farla partire dall’Angelus delle ore
16 del 17 giugno 1800 fino all’ora quarta del 18 giugno 1800 mi permette anche
di far emergere quelle passioni vissute nel momento di vittoria quattro giorni
prima durante la battaglia di Marengo. La grande Storia si intreccia con la
piccola umana storia di due amanti.
Luigi
Illica
Insomma,
la sua non sarà quindi un’opera verista, ma un’opera psicologica dove sfrutta
abilmente i caratteri dei vari personaggi.
Però
la vedo perplesso.
Giacomo
Puccini
La
mia perplessità non è musicale, ma è il contesto nel quale andrà in scena
Tosca. Vede Luigi, c’è una cosa che non sa! Io ho studiato a Milano con una
borsa di studio della Regina Margherita. Ora che sono famoso la regina intende
partecipare alla prima di quest’opera.
Luigi
Illica
Dovrebbe
essere contento di ciò?
Giacomo
Puccini
Lo
sono, ma contemporaneamente sono perplesso sull’opportunità di questa presenza.
Si ricorda? Due anni fa Umberto I ha fatto sparare sulla folla a Milano dal
Generale Bava Beccaris. Una folla che protestava per il pane. Ho idea che la
prima di quest’opera sarà trasformata in un assedio da parte della polizia così
attenta che gli anarchici possano colpire la famiglia reale6. La mia
opera passerà in seconda pagina sui giornali.
Luigi
Illica
Ma
lei maestro è contento di come sta andando la sua composizione?
Giacomo
Puccini
Certo
che lo sono. Vede, ho avuto una intuizione già dall’inizio, nel preludio.
Sono
tre battute che durano 6 secondi. Però qui sta l’ispirazione di quest’opera. In
questo breve preludio sta l’intera storia dell’opera. Si tratta del tema di
Scarpia. Una violenta successione con il tempo Andante molto sostenuto.
Assolutamente privo di componente melodica. Una successione di triade maggiori
in successione anomala7. Fra la prima e l’ultima triade si
stabilisce l’intervallo di quinta diminuita. Un diabolus in musica. Una
musica che rappresenta il diavolo umano. La forza bruta ed oppressiva di
Scarpia che ritorna ben 27 volte nell’opera e ci dà l’idea che l’animo umano è
condannato per sempre alle bassezze.
___________
1 Luigi
Illica (Castell’Arquato, 9 maggio 1857 – Castell’Arquato, 16 dicembre 1919)
Poeta e scrittore teatrale, è autore di libretti di epoca post-verdiana per
Puccini, Catalani, Giordano.
2
Victorien
Sardou (Parigi, 5 settembre 1831 – Parigi, 8 novembre 1908) Commediografo
autore di numerosi testi teatrali come “Candide” (bloccata dalla censura), “Les
Premières armes de Figaro” e drammaturgo, autore di celebri libretti d’opera
come Tosca, Fedora, Madame Sans-Gêne. Operava in coppia con la grande attrice
Sarah Bernhardt.
3 Giacomo
Puccini (Lucca, 22 dicembre 1858 – Bruxelles, 29 novembre 1924) Considerato uno
dei maggiori autori d’Opera di tutti i tempi. “Le Villi” (Teatro dal Verme di
Milano 31 maggio 1884), “Edgar” (teatro alla Scala di Milano 21 aprile 1889),
“Manon Lescaut” (Teatro Regio di Torino 1° febbraio 1893), “La Bohème” (Teatro
Regio di Torino 1° febbraio 1896), “Tosca” (Teatro Costanzi di Roma 14 gennaio
1900), “Madama Butterfly” (Teatro alla Scala di Milano 17 febbraio 1904), “La
Fanciulla del West” (Teatro Metropolitan Opera di New York 10 dicembre 1910),
“La Rondine” (Teatro dell’Opera di Monte Carlo 27 marzo 1917), “Il Trittico –
Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi”(Teatro Metropolitan Opera di New
York 14 dicembre 1918), “Turandot” – Opera incompiuta (Completata da Franco
Alfano nella parte musicale successiva alla morte di Liù, in scena la prima
volta al Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile del 1926)
4 Colleretto,
oggi ribattezzato Colleretto Giacosa in provincia di Torino posto nella zona
pedemontana vicino alla cittadina di Ivrea. La casa di Giacosa è ancora
attualmente il luogo dove si conservano molti originali dei libretti
dell’autore pucciniano.
5
Umberto
Giordano (Foggia, 28 agosto 1867 – Milano 12 novembre 1948) Studiò al
Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Partecipò al premio Sonzogno. Pur
non vincendo, si segnalò all’editore il quale iniziò a commissionargli delle
opere tra le quali “Mala Vita” che ebbe grande successo anche all’estero
(Staatsoper di Vienna e Krolloper di Berlino). Arrivarono poi altri successi di
cui il più importante fu Fedora.
6
Umberto
I per quella strage di popolo venne minacciato di morte e 6 mesi dopo la prima
di Tosca subirà un attentato a Monza. Sarà ucciso dall’anarchico Gaetano
Bresci.
7
Il
Tritono (Tonica- Si bemolle – sensibile abbassata – La bemolle – 4° grado
alterato – Mi). Tre gradi della scala di toni interi.
RICCARDINO MASSA
BIONOTA
Riccardino Massa (1956) è nato nel “Canavese” (Piemonte centrale). Dal 1986 al 2020 ha svolto la professione di Direttore di scena al Teatro Regio di Torino. Ha ripreso la regia di Roberto Andò de Il flauto magico di Mozart nei Teatri lirici di Cagliari, Palermo e Siviglia, nonché la regia di Lorenzo Mariani de Un Ballo in Maschera di Verdi e quella di Jean Luis Grinda della Tosca di Puccini, entrambi al teatro Bunka Kaikan di Ueno in Giappone. Ha poi realizzato la messa in scena de L’Orfeo per il festival Casella e recentemente la ripresa della regia di Gregoretti del Don Pasquale di Donizetti al Regio di Torino.
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